Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

Vai Home page   Vai al Sommario

 

 

E' un Sito sull'oro con centinaia di pagine utili alle vostre ricerche e dispone anche di Facebook per dialogare ecc. Per la Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratis e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti.

Per la Posta particolare, invece, cioè dialoghi privati ed esclusivi con giornalisti, enti, collaboratori scrivetemi qui

IMPORTANTE: se nel vostro schermo la tabella centrale, testi ed altro li vedete troppo piccoli potete ingrandire tenendo premuto il tasto Ctrl e cliccando su + o -

 

Gondo miniera e museo

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Sezioni principali di questo Sito:

Miniere d'Italia

La Valle d'Ayas

Giuseppe Pipino

Il deposito di oro alluvionale italiano

Italia fiumi con oro

Imparare a cercarlo

Attrezzi necessari

Pulizia dei minerali

E' oro? e tipi di oro

Le Leggi sulla ricerca

I cercatori d'oro

Storia oro Italia

I minerali in genere

Club, gare e mostre

Pagina guida per ricerche scolastiche

Oro nel mondo

I vostri racconti

Collaboratori e corrispondenti

   

La febbre dell'oro di Stockalper. Già i romani avrebbero scavato nella valle Zwischbergen delle miniere aurifere. I primi documenti disponibili però sono datati 1550. Nel 1660 Kaspar Stockalper iniziò con l'estrazione dell'oro.  Le 

prime estrazioni dalla miniera aurifera avvennero semplicemente tramite martellate. Ancor oggi alcuni cunicoli tra i più recenti sono percorribili, se accompagnati da una guida.

Pagina che ho fatto con informazioni ricevute da Gabriele Cazzulani

La febbre dell'oro in Svizzera. Nel 1874 la Société anonyme des Mines d’or di Parigi acquisì per 2 milioni di franchi la concessione amministrativa della miniera aurifera di Gondo. Con un inizio di oltre 100 minatori la società ampliò i cunicoli già esistenti, i possedimenti furono estesi con stabilimenti, una fonderia, abitazioni e baracche. Inoltre furono costruiti una propria centrale elettrica e delle funicolari. L'estrazione giornaliera era di circa 6 tonnellate di minerale con una quantità di oro per tonnellata pari a circa 40 grammi. Nel momento culminante del lavoro in miniera erano attivi ben 500 minatori. Nel 1897, quando il contenuto d’oro si ridusse fortemente e le estrazioni non rendevano più, la società fallì. Da allora furono fatte diverse analisi, l’ultima nel 1980, nella quale si constatò che non c’era più niente da estrarre che ne valesse la pena.

Oro, oggi richiesto come mai prima. Soltanto tra il 1892 ed il 1897 a Gondo furono estratti circa 33 Kg di oro che furono utilizzati in parte per coniare monete. Nel 1897 la Banca Nazionale coniò 29 GondoGoldvreneli. Nell’aprile 2009 ad un'asta a Zurigo, uno di questi "GondoGoldvreneli" fu quotato 68.000 franchi. Il Comune di Gondo acquistò nel 1999 un GondoGoldhelvetia del 1893 per 45.000 franchi. Le monete di Gondo sono riconoscibili dalla lega chiara e dalla croce svizzera sulla faccia della valuta.

P.S. di Z.G. Secondo SCHOBERL (1820), ripreso da autori successivi, il torrente Vaira che scende da Zwishchbergen e forma una bella cascata di fronte a Gondo, trasporta sabbie aurifere.

Museo dell'oro a Gondo. Il museo dell’oro fu aperto nel 2009, e lì, con numerosi
modelli, illustrazioni, foto e documenti presenti, la miniera aurifera di Gondo viene rappresentata in modo completo. Il museo è visitabile durante le ore di apertura dell’hotel.

 

P.S. Il "pacchetto" di cui sopra, naturalmente può variare (anche in misura rilevante) col passar degli anni, quindi, se interessati, meglio contattare prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

Mineralizzazione filoni
Mappa filoni /gallerie
Articolo su Stockalper

All contents copyright
© 2003--2023 VDA
All rights reserved.
No portion of this service may be reproduced in any form.

Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratuita e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti. Posta particolare: per dialoghi privati (giornalisti, istituti ecc.) scrivetemi invece qui.

Indicazioni stradali con Google

Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.