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filone Feipian

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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Il filone Feipian di Tavagnasco é stato portato alla vista dal franamento di tutta la zona situata sulla riva sinistra del torrente Liva. Lo spessore medio della Pirite che ha resistito alla "catastrofe" misura ancora un metro e mezzo. Si tratta di Pirite in grossi cristalli sul fronte e di Pirite invece alterata nella zona del tetto. Una vena sembra piegare verso Sud Ovest e sarebbe interessante seguirla. Una vena con minerale di Rame e spessa una decina di centim. segue parallelamente  quella principale distandone circa quattro metri. Tutta la roccia incassante é molto mineralizzata ed una galleria aperta fuori dal filone,in pieno sterile,ha prodotto sul suo pavimento non meno di dieci centim. di terriccio limonitico: questa é una prova palpabile della grande abbondanza di Pirite presente nella roccia. Le fessure nella roccia sono inoltre spesso piene di limonite e carbonato di ferro prodotti per secrezione laterale del metallo sciolto dall'intervento di acque superficiali arricchite d'Acido Carbonico. Talvolta,in questi depositi ferruginosi, si trova anche qualche nuova formazione di Pirite, perché, affinché ciò accada, é sufficiente che lo Zolfo proveniente dalla Pirite alterata si trasformi in Acido Solforico, si combini poi col ferro sotto forma di Solfato e che infine la materia "solfata" entri a contatto con delle materie vegetali o animali affinché, immediatamente, si formino di nuovo altri cristalli di Pirite.

 

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Indicazioni stradali con Google

Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.