Nessuno, tra
gli 80 cercatori che ieri, armati di stivaloni e piatti per il
lavaggio,
sono scesi nelle acque del torrente Orba in cerca d'oro, se n'è tornato
a casa a mani vuote. "Ognuno ha trovato dalle 10 alle 30-40
pagliuzze" spiega il geologo Giuseppe
Pipino, presidente
dell'associazione val d'Orba che, come ogni anno, ha organizzato
l'inusuale Pasquetta all'insegna della caccia alla pepita.
I cercatori,
neofiti e veterani, dovevano essere più di cento ma il cielo grigio e
la pioggia hanno scoraggiato alcuni.
Ma la
giornata ha premiato chi non ha voluto mancare a un Lunedì di Pasqua di
certo fuori dal comune, sobbarcandosi anche centinaia di chilometri.
Tanti sono
arrivati da Torino, Genova, Modena e perfino dal Veneto, con Verona e
Padova in testa, trasformando l'iniziativa in un piccolo caso ripreso
anche dalle telecamere di Mediaset.
Campo base la
cascina Merlanetta di Casal Cermelli, inaspettato Klondike nostrano: al
mattino i partecipanti si sono allenati nel lavaggio delle sabbie in
vasca, per poi scendere nell'Orba al pomeriggio, in un'area riservata
dal Parco fluviale del Po.
Tutti sono
riusciti a scovare qualche pagliuzza e alcuni hanno preso parte alla
"corsa alla pepita", una sorta di caccia al tesoro per scovare
alcune minipepite (la più grossa un quarto di grammo) nascoste in un
tratto preciso del fiume.
Da
La Stampa 29/3/2016, articolo di Daniele Prato, con foto aggiunte.