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Quando la Mica sembra ... quasi oro |
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E'pur vero che basteranno un paio di
esperienze per imparare a "sospettare" di qualunque cosa assomigli un po'
all'oro, nel senso solitamente quando lo si trova veramente lo si capisce
sin da
subito, senza dubbi (e quando lo "sembra" non lo è quasi mai),
ma se si ha appena cominciato a dedicarsi a quest'hobby,
come già detto in altra pagina ci sono alcuni minerali che a prima vista
possono trarre in inganno. |
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La Mica è uno di questi, in particolar modo
quando la si vede "sbriluccicare" tra le sabbie fluviali, non
solo perché alcune
varietà di questo minerale, se bagnate, sembrano più gialle di
come realmente sono, ma soprattutto per come si presenta nella forma:
basta infatti osservare questa foto gentilmente inviatami da Mirko
per rendersi conto di quanto le sue
tipiche "foglioline" (in questo caso asciutte) assomiglino
strutturalmente alle piatte e sottili scagliette d'oro
alluvionale. Basterà comunque un'occhiata un po' più attenta per
capire che c'è qualcosa che non quadra ed ecco qui a seguire i suoi più facili indizi
rivelatori. La leggerezza: al contrario dell'oro, la Mica è un minerale
assai leggero, dunque durante il lavaggio
con Batea se ne andrà via insieme allo sterile. Struttura ed elasticità:
già a vista, ma meglio ancora agendo con le unghie sugli esemplari più
spessi, si noterà che questi sono stratificati, nel senso che ogni
campione è praticamente composto da numerosi sottilissimi fogli posizionati
l'uno sull'altro. Detti singoli fogli sono infine prontamente elastici al
tatto. Per quanto riguarda il colore osservato nel particolare, la mica
tende a splendere d'un luccichio metallico e quasi sempre basta lasciarla
asciugare un attimo al sole per rendersi conto che il suo colore diventa
via via ... sempre meno giallo e più metallico, mentre l'oro ha di norma
un colore grasso (denso) e ben di rado brilla (ancor meno quello dei
fiumi); proprietà e caratteristiche dell'oro sono comunque già descritte
in altre schede del Sito. In questa pagina come avrete notato sono mostrati
campioni sia di Oro sia di Mica: quando si dispone di un simile confronto
s'intuisce quasi subito quale sia l'uno e quale sia invece l'altra, ma si
tenga presente che in natura tale distinzione non è necessariamente così
evidente, sia perché non si dispone sempre del mezzo di confronto come
qui proposto, sia perché spesso i minerali, da umidi o bagnati invece che
asciutti, variano (e non poco) apparentemente di colore. Inoltre c'è la
faccenda della tipologia di luce tramite la quale li stiamo osservando
(naturale o artificiale ad esempio, ma anche ombra o sole) che gioca
spesso dei "brutti tiri": a tale proposito basta infatti
guardare queste ultime due eccellenti foto (mandatemi da Roberto),
che in misura a dir poco disarmante e molto esplicativa mostrano quanto
l'apparenza possa ingannare finché non ci si è "smaliziati"
un pochino.
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foglioline di Mica, fiume Oglio.
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Oro,
scagliette del Ticino |
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Oro,
pepitina del Piota |
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Mica del Piota illum. luce calda |
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idem, illum. luce fredda |
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Inoltre,
a titolo di esempio, qui lo spunto di un vostro dialogo su questi
argomenti
che avete inserito nella
mia pag. Facebbok e consultabili nella medesima. Dal
post di M. Mezzani "...Vorrei un parere sulle lenticelle
(foto a lato) di
presunto oro, inserite nella roccia
simile all'arenaria e che provengono da un sito dove pare che gli antichi
romani estraessero appunto oro. Questo in località ligure con antico ex
nome la cui toponomastica ricorda il termine aureo...". Risposta
di Z.G. "Ciao,
potresti ad esempio. confrontare il ritrovato con le foto e il testo di questa mia
pagina". M. Mezzani
"Grazie
ho dato una mano a mio fratello ed altri ricercatori (come neofita), avevo
già letto i tuoi articoli, ma insistevano che fosse oro, quindi cercavo lumi.
Oggi si è rivelato il previsto: è "solamente" Mica, anche se forse,
anzi
probabilmente (?) in zona
può esserci "dell'oro vero". |
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Qui puoi tornare alla prima
pag. sulla Mica |
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Approfondimenti di questa pagina
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