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I
Raggruppamenti
e le associazioni, che forse non sono termini scientifici, ma mi
sembrano chiari ed efficaci.
Ben raramente la cristallizzazione di un minerale si propone in singoli
elementi isolati, nel senso che quasi sempre questi
creano volentieri una "famiglia" e, quando il processo non si
manifesta |
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simultaneamente,
le ere geologiche provvedono comunque a far sì che intorno
ad un cristallo già preesistente se ne formino altri "per simpatia".
Questi ultimi potranno essere di dimensioni
minori o (attenzione, non necessariamente) meno belli, fatto sta che è
scientificamente dimostrata detta allegra convivenza per
simbiosi. I risultati scientifici, ma per noi in fin dei conti meramente
estetici di questi raggruppamenti di cristalli sono diversi, ad
es. gruppi di
quarzi (o altro minerale)
allineati " in tal modo anziché nell'altro", eccetera: noi solitamente
chiamiamo "piastre" il prodotto che ne
risulta, costituito appunto da basi di roccia sulle quali
"risiedono" numerosi cristalli appaiati, intrecciati o adagiati sulla
base stessa. In realtà dette piastre si presentano in due modalità distinte: le druse (quando gli esemplari
sono disposti su una superficie rocciosa piana) e le geodi, costituite
queste da cavità il cui interno è tappezzato da cristalli. Nella foto
qui sopra ad esempio, una piastrina di quarzi il cui colore ambrato
è dato dalla naturale abbondante presenza di limonite locale (Arbaz,
prov.Ao); questi cristalli è però
possibile trovarli anche "sciolti", cioè distaccati, senza la base d'appoggio e questo avviene soprattutto nell'incavo delle
geodi oppure frugando semplicemente nel terriccio di aree
mineralizzate. Talvolta alcuni dei singoli esemplari che formano
questi "ciuffi", sono
reciprocamente paralleli o, anche, perfettamente adiacenti (1 e
2): non si pensi a tal proposito che essi si
siano incollati l'uno all'altro col passare del tempo, in realtà si
svilupparono già così all'origine e si tratta dunque di un'associazione
parallela. |
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Associazioni
per accrescimenti.
Un caso senz'altro
singolare di accrescimento è dato dal prestigioso quarzo a
scettro (schizzo), situazione in cui praticamente un cristallo si sviluppa
mantenendo la direzione e creando un accrescimento su di una punta
dell'altro esemplare. Quando i cristalli a scettro sono trasparenti è
possibile vedere all'interno dell'individuo più grosso la parte terminale del
minore: detto fenomeno si chiama compenetrazione, anche se
ovviamente è il cristallo maggiore ad esser cresciuto intorno all'altro e
non viceversa. E' questa una tipologia di associazione non così rara
(anche se difficile a trovarsi) sulle rocce delle Alpi e molto apprezzata dai collezionisti,
anche perché può occasionalmente assumere peculiarità estetiche di
tutto rilievo, come ad esempio quando i due esemplari hanno colore tra di
loro diverso, oppure, cosa più rara, quando lo "scettro" si
manifesta su entrambi i vertici di un biterminato, cioè di un
cristallo ancora integro, con tutte e due le "punte". |
Un
altro tipo di accrescimento molto conosciuto dai cercatori di minerali è quello che riguarda
non di rado l'Ematite; infatti, quando questa
cristallizza in forma lamellare può formare la rosa di ferro,
come si nota in questo disegno che evidenzia bene la struttura degli accrescimenti
imitativi che compongono il contesto. Ciò avviene anche quando il
Gesso forma la nota "rosa del deserto": si tratta di una situazione
nella quale
i singoli |
"petali" (cristalli) crescono seguendo una
precisa
successione a spirale che è indirizzata dal centro sino al bordo periferico
del minerale. |
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Associazioni
per Accrescimenti Dendritici. I cristalli possono inoltre formare quelli che si
chiamano accrescimenti dendritici: lo schizzo qui a lato mostra ad es. la "maniacale" disposizione che
possono assumere i cristalli di rame quando si presentano appunto in
tal foggia: beninteso, ad un esame a vista (campioni non da micro)
ben raramente i dendritici avranno un aspetto altrettanto preciso e schematico, ma in
ogni modo ricorderanno strutturalmente lo sviluppo dei rami sugli alberi,
e non a caso |
tale definizione proviene dal greco dendron =
albero).
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Geminati. Dunque
gli
esemplari considerati sinora (qui sopra) cristallizzano adiacentemente ad altri loro
simili conservando però reciprocamente immutata e separata la struttura;
ogni elemento mantiene quindi tutte le sue peculiarità, in facce ed
angoli, indifferentemente da quelle in uso nell'altro cristallo. Anche nel
già menzionato caso del quarzo a scettro infatti, il cristallo che è
"avvolto" dal maggiore prosegue all'interno di quest'ultimo
sviluppandosi normalmente come se si trattasse di un singolo individuo,
cosa verificabile anche a vista, quando si tratta di campioni
più o meno trasparenti. Invece, nel caso dei geminati, i due o più
cristalli hanno una zona assolutamente in comune (solitamente è una faccia)
della quale poi mantengono,
sviluppandosi, precise ed uguali caratteristiche dette appunto leggi
di geminazione : in questo contesto il Gesso ad es. può mostrarsi
con due individui contrapposti ed identici come da figura 1, mentre
le particelle molecolari del rutilo mutano direzione per edificare un
nuovo o più cristalli allineati con diverso orientamento (fig.2).
Altri invece sembrano, ma solo apparentemente, compenetrazioni
d'individui uguali e ruotati, come nel caso dell'arsenopirite qui
rappresentato nella fig. 3, o del Gesso (qui già visto in altra
modalità) di cui la figura 4. I geminati non sono così rari come si può
pensare, anzi sulle Alpi sono piuttosto diffusi, ma spesso, con una
semplice occhiata superficiale, rischiamo di non distinguerli dagli altri,
cioè di non identificarli. Concludo questa brevissima descrizione sui geminati tornando al quarzo, argomento principe
di questo sito perché costituisce la roccia "custode" dell'oro che
cerchiamo e cui sono rivolte le mie pagine in rete: mi riferisco ai geminati del
giappone: questi sono stati identificati ai primi del 1800 dallo studioso Weiss
e si
presentano sempre con 2 individui i cui assi di allungamento
formano tra di loro angoli di circa 90° (fig.5 ). Questo tipo di
geminazione in Val d'Aosta di
solito si risolve esteticamente con un
cristallo maggiore da cui ad un certo punto di un fianco lungo
"parte" ad angolo retto l'altro elemento, mentre presso le miniere francesi di
La Gardette è possibile trovarvi i rinomati geminati del Giappone a cuore. |
fig.1
fig.2
fig.3
fig.4
fig.5 |
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