Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Un approfondimento

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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Riguardo questa pagina ringrazio molto volentieri il sig. Flavio Berni, perché mi ha gentilmente inviato testi e foto per poterla realizzare.

 

 

Penso che La miniera in questione costituisca una sorta di "patrimonio nascosto" che pochi conoscono e che potrebbe dare nuovo impulso al turismo di Lillianes; a scoprirlo è stato Guido Jans, geometra di 85 anni in pensione, che si diletta in ricerche storiche e geografiche. «Da piccolo - racconta - i miei genitori mi portavano in un luogo, che per me era magico, situato vicino a un antico ponte ad arco, il ponte di Revers, ed era caratterizzato da prati fioriti, natura incontaminata e da una misteriosa galleria della quale non conoscevo l’origine». Ricordando quel periodo, sono iniziate le ricerche di documentazioni ecc. che hanno poi portato Jans a scoprire che si tratta di una miniera d’oro.

 

La miniera d'oro di Lillianes, valle di Gressoney (Ao)

Un tratto della galleria (foto di Flavio Berni)

 

«Il prezioso metallo è stato cercato nei secoli scorsi lungo l’asta del torrente Giassit continua Jans - e ancora adesso nella zona vi è una forte presenza di quarzo, indicatore dell’esistenza di vene aurifere». La ricerca informativa ha indirizzato Jans agli archivi comunali dove è depositata una delibera del Consiglio comunale datata 4 luglio 1816 in cui il conte Alexandre Vallaise segnalava la presenza di un giacimento d’oro nella località Revers, a 1500 metri di quota. «La conseguenza fu che il conte Vallaise - spiega Jans - richiese e ottenne l’autorizzazione reale per lo sfruttamento della “mine d’argent aurifère”. Dopo molte dispute e il susseguirsi di numerosi imprenditori interessati, i primi lavori ebbero inizio alla fine del 1817». Si ebbero numerose interruzioni dei lavori a causa degli inverni freddi e nevosi, e il termine di tutte le lavorazioni si ebbe infine nel 1826. «Si arrivò allora - dice Jans - all’amara constatazione che il valore del minerale estratto non era sufficiente a compensare le spese sostenute. Ciò avvenne dopo l’affissione di un manifesto in cui si concedeva lo sfruttamento al migliore offerente, ma la cosa non ebbe seguito perché nessuno si mostrò interessato e di conseguenza non ci furono nemmeno concorrenti al merito, quindi si procedette alla definitiva chiusura della miniera».

 

Miniera d'oro a Lillianes, valle di Gressoney (Ao), il suo filone di quarzo.

All'interno, il suo filone di quarzo (foto di Flavio Berni)

 

 

 

Miniera di Lillianes, un particolare del suo quarzo

Un punto a caso del filone, da vicino (foto Flavio Berni)

 

Ma cosa rimane dei lavori d’un tempo? «Lo scavo è stato eseguito in viva roccia, molto dura a causa della formazione quarzifera - continua Jans -. La galleria rimasta è ampia, atta a consentire il passaggio a piedi, con l’imbocco coperto dalla vegetazione». L’entrata della galleria si trova a circa 70 metri dal ponte Revers, sul versante idrografico sinistro del torrente Giassit. Il sentiero di accesso è ancora praticabile per circa 40 metri: la rimanenza è stata asportata dalle piene del torrente. La galleria si addentra nella viva roccia con una sezione semicircolare dal diametro di poco più di 2 metri per una lunghezza di 40 metri. A metà galleria sussiste un ampio camerone per agevolare il passaggio dei mezzi d’opera.

In sostanza e per concludere, queste sono informazioni che Jans mi ha confidato a titolo di amicizia affinché io li divulgassi su siti di interesse specifico.

                                                                                       Flavio Berni

 

 

 

Valle di Gressoney cartina stradale

Nota di Z.G. Eccovi una cartina stradale locale: Lillianes

dista circa 7 Km. dal suo fondovalle, cioè Pont Saint Martin,

raggiungibile quest'ultimo anche con l'autostrada (qui "rossa")

 

 

Vedi la prima pag. su Lillianes.               Vedi la prima pag. sulla Val d'Aosta.

 

 

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