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Sottotitolo:
una piccola pagina per chi ama anche divagare |
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A cura dei partecipanti
alla gita, cioé Leo Troilo e
moglie con le loro foto, Guido con la sua graditissima compagnia e Z.G.
con questo testo. |
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...Uscimmo dal livello
7, un pochino stanchi e umidicci;
posammo gli zaini e stiracchiandoci ci voltammo
nuovamente verso la galleria, quando ... beh, quello che vedemmo lo potete notare
voi stessi in queste foto che si spiegano da sole!
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A mio modesto avviso meritano a tal proposito due
riflessioni: la prima si riferisce all'etimologia (nome) del posto e
cioè al fatto che questa miniera prende il nome dalla sua stessa
montagna, cioé Chamousira, che in antico dialetto locale significava
"posto di camosci" o qualcosa di simile. Pur non essendo gli
animali di queste immagini dei camosci, ma comuni capre selvatiche, non
si può negare che le due razze in questione abbiano per così dire
stretta parentela in comune. Da notare inoltre che il simpatico incontro qui
descritto avvenne già anche in altra precedente occasione. |
La seconda riflessione che mi venne spontanea quando
ormai mi ritrovavo a casa e quindi a gita del tutto conclusa, é invece
di carattere un tantino più seriosa: mi resi cioè conto che se dovessi
provare a ricordare le tantissime volte che mi sono recato a cercare minerali, non mi ci vorrebbe molto a rendermi conto che di alcune (ben
poche nell'insieme) di quelle giornate conservo a tutt'oggi approfonditi
e gratificanti ricordi, mentre per quanto riguarda la maggior parte del rimanente (che
è quasi il totale) in realtà mi sono rimaste solo approssimative e
pure inesatte rimembranze, e questo è forse dovuto al fatto che in tali
contesti si
siano o meno verificati fatti in qualche modo interessanti o
"meritevoli" che abbiano a loro tempo contrassegnato l'intera giornata nella nostra memoria. |
Comunque sia, non so se tra qualche anno mi ricorderò
di
quel che facemmo in miniera in questa occasione, ma sicuramente non scorderò quegli occhi
vitrei ed affamati (... non di noi, beninteso) che ci fissavano, come non potrò certo scordare
che a forza di lanciar loro bocconcini di cibo,
riuscimmo a far scendere quelle capre sino a pochi passi da noi, ed io
...che inizialmente mi ero ripromesso di non dar loro più d'un paio dei
miei biscotti, alla fin fine mi accorsi che probabilmente ne avevano
mangiato più di me.
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Insomma, per essere contenti a volte
basta poco: ad es. la buona compagnia o un pizzico di fortuna e, a
proposito di quest'ultima, essa può
manifestarsi in tanti modi ugualmente apprezzabili, non necessariamente facendo trovare
oro. |
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