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Segnalo a titolo di
curiosità e per eventuali interessati, uno degli strumenti atto ad esser
usato nei luoghi più "difficili", ma pur ricchi d'oro, forniti da società che vendono
appunto attrezzature professionali
per ogni tipo e situazione di ricerca. In sostanza questa prima foto
mostra l'attrezzo in questione che però, a ben vedere, è
concettualmente assai simile ad un altro (seconda foto) che in un paio di occasioni
provai ad usare io stesso, a titolo di esperienza.
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Beninteso, i
due strumenti presentati in questa pagina hanno in comune solo il fatto di
esser stati progettati per poter lavare materiale aurifero laddove sia
difficile rimediare l'acqua necessaria allo scopo, e se il primo qui
mostrato garantisce risultati sicuramente interessanti, con il secondo
s'incontrano invece alcune problematiche (se non del tutto risolvibili,
forse migliorabili). |
1.
Stando all'immagine, l'attrezzo che la ditta propone è
costituito da una
canaletta alla quale è abbinata una pompa per utilizzare la poca acqua locale
e risulterebbe quindi idonea per poter agire laddove non vi siano le condizioni idriche
sufficienti per "piazzare" le classiche scalette oppure
gli sluices. Si
noti la bacinella bianca posta a valle del trattamento: questa serve
senz'altro sia per trattenere sia per poter verificare manualmente
eventuali perdite aurifere dovute al mutare del flusso dell'acqua ecc. e si tratta
di un accorgimento che pratico anch'io (pur usando normalissime canalette)
quando mi trovo in ripidi e "briosi" torrentelli di
montagna.
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Una canaletta
con pompa in azione dove l'acqua ha poca corrente |
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Come sopraddetto, questo
attrezzo pur essendo studiato
ed elaborato a livello professionale mi ricorda non poco un congegno che
utilizzai un paio di volte in assoluta mancanza d'acqua. Quest'ultimo
infatti (portatile anch'esso,foto in basso) lavora completamente a secco ed è anzi
importante che il materiale da trattare sia il più asciutto e ben
setacciato possibile.
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2) La canaletta che lavora a secco. |
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Premesso
che per il suo trasporto il tutto qui visibile si può chiudere "a
fisarmonica" (esclusa la mia piccola Elisa ovviamente ... ) e tramite due fibbie lo si trasporta poi
sulle spalle come un qualsiasi zaino, si tratta qui di un piccolo marchingegno
che cercherò di descrivervi iniziando dai suoi dettagli superiori. In
alto c'è il vano adibito a versarvi il materiale, il quale è inclinato per
favorire la caduta del medesimo nell'angolo più a monte della canaletta
ed al tempo stesso dispone di una griglia in superficie che permette solo
al fino di passare. La scaletta, che dispone dei "soliti"
gradini, è incastonata in un telaio che può essere di legno o alluminio,
ma il suo fondo (pavimentazione, per capirci) è invece costituito da un
robusto tessuto (o sintetico, o simile) in grado di lasciare filtrare aria. Sotto al
contesto, assolutamente aderente al perimetro di quest'ultimo è fissato
un mantice (soffietto) con adeguata "molla di ritorno" il quale ha lo scopo, tramite il nostro continuo
agire (qui ad es. tirando una cordicella per comprimerlo) di soffiare
aria. Detta aria filtrerà necessariamente con forza attraverso la
"pavimentazione" di cui sopra facendo letteralmente saltare da
un gradino all'altro tutto il materiale più leggero depositatosi negli
incavi dei gradini, mentre le cose più
pesanti (oro, magnetite, solfuri ecc.) tenderanno a rimanere in loco,
isolarsi risultando così ben distinguibili per essere raccolte e tolte
dal contesto via via che le si noterà.
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Tutto questo ... sulla carta,
mentre in realtà sussistono alcune problematiche, quali ad
es. quella già citata che riesce a funzionare soprattutto con materiale
sabbioso molto asciutto; si tratta quindi di una sorta
di progetto che potrebbe essere personalizzato e migliorato
perché ha dalla sua l'indiscutibile pregio di far sperare di
rimediare una campionatura aurifera in anditi dove sarebbe altrimenti
impossibile trattare il materiale se non trasportandolo altrove.
NOTA BENE. Per
chi desiderasse avventurarsi nell'auto-costruzione di questo attrezzo
faccio presente che quando lo usai vi rinvenni effettivamente alcune singole
pagliuzze d'oro, ma non sono in grado di dire se o
quanto eventualmente ne perdetti durante il trattamento perché non ebbi
modo di verificarlo lavandone (con acqua) il presunto sterile che ne
risultò. |
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