La
storia ed il mito.
Percorrendo
le tappe del viaggio mitologico degli argonauti
vi accorgerete che il loro percorso a nord del Ponto ebbe una
giustificazione geologica. Toccando in Tracia gli affluenti di sinistra
del Danubio, Giasone aveva notato le sabbie aurifere, che l’ambìto
"vello d’oro" poteva trattenere. Secondo Giorgio Agricola (nel
suo celebre De re metallurgica) la pelle ovina aveva la stessa funzione
che ha oggi il tappetino all’uscita di una normale scaletta
del cercatore. Sicuramente piu’ concreto fu però l’imperatore
Traiano, che nel 106 d.C. passò il Danubio nei pressi dell'odierna
Turnu Severin per appropriarsi dell’oro e delle miniere dei daci. I
romani scavarono poi altre miniere d’oro del tutto nuove, una delle
prime di queste fu aperta sull’altra sponda,
in localita’ Bocsa, vicino a Resita.
Mineralizzazione
I
giacimenti rumeni si sono formati nel periodo del Neogene (15-8 Milioni
di anni or sono), frutto di un
vulcanismo diffuso dagli odierni Carpazi orientali ai monti Apuseni
all’interno del bacino transilvano. La natura dei giacimenti primari fa si’ che l’oro sia prevalentemente
legato in minerali sulfurei, molti dei quali tipici di questo paese, come
la Nagyagite o anche la Sylvanite (da Transilvania) che contiene
tellurio, un metallo raro. Si contano anche altre decine di altri minerali
autoctoni e questa caratteristica, che fa felice il geologo o il
cristallografo, pone
invece
delle difficoltà al cercatore d’oro amatoriale
perché il metallo, pur presente nei solfuri con tenore a volte del
30-40%, non e’ purtroppo direttamente visibile e individuabile come
tale. Alcuni importanti indizi che sorreggono spesso la ricchezza di oro
insita nel minerale che si sta osservando sono dati
dal tipo di cristallizzazione: cubica per i telluri ed orto-rombica
per i solfuri,. L'oro, che nel sottosuolo é dunque quasi sempre
combinato con altri minerali, si libera poi in seguito all’erosione e si deposita
nei corsi d’acqua in forma quasi sempre polverulenta, cosa che
richiede un attento lavaggio per poterlo raccogliere.
Geografia
Le
zone aurifere si
distribuiscono fra le province di Hunedoara e Alba Julia, a Ovest del
Banato (a Nord ci sono i monti Apuseni ed a Sud le Alpi Transilvaniche)
.
Qui si trova il quadrilatero delle miniere storiche, fra i centri di
Baia de Aries, Brad, Sacarimb e Zlatna.
La maggior miniera europea a
cielo aperto,cioè quella di Rosia Montana, dovette chiudere qualche
anno fa a causa di una grossa dispersione accidentale di cianide, usato
per separare il metallo dalla sabbia. Attualmente pare che la società
che la riguarda avrebbe preparato un progetto per poter riprendere la
produzione, aiutando prima l'intero paese posto nelle vicinanze a trasferirsi altrove, ma le autorità mantengono ancora il blocco dei
lavori perché temono ulteriori danni ambientali.
La European Goldfields
Ldt, quotata a Londra e Montreal, coltiva due miniere e due campi di
esplorazione 15 Km a nord di Deva. La zona si raggiunge dall’estero
tramite Timisoara, Arad o Cluj.
Le
zone aurifere più a Sud si trovano sui bassi rilievi dei monti Semenic fra Caransebes e
il confine con la Serbia, nell’ansa del Danubio. A Valea Rachitei
tutti i piccoli torrenti sono ricchi di foglioline d’oro di forma
esagonale, una cristallizzazione che denuncia la presenza di una
percentuale di argento .
La
raccolta
I
molti italiani che vivono in Romania hanno altri interessi. Capita di
vederli in giro in questa stagione, mentre riempiono
le auto di fagiani e
beccacce. Chi invece volesse dedicarsi alla ricerca dell'oro deve tener conto
che: essendo di principio tutte le risorse del suolo di
proprietà dello stato, il
recupero dell’oro alluvionale e’ consentito solo con permesso
dell’ente preposto. L’ente (Agentia Nationala pentru Resurse
Minerale, uffici provinciali) lo rilascia, su domanda, a chi possiede la
residenza. Tale e’ la situazione di diritto. Quella di fatto e’ che
ci sono migliaia di persone che vivono di questo, senza alcuna autorizzazione dato che
non vi sono particolari
controlli. Una tribù zingara e’ chiamata "degli aurarii"
perche’ dedita da sempre a questa attività’: essi non solo raccolgono, ma
raffinano con il mercurio, fondono e confezionano tradizionali gioielli . In zone abitate, se si vuole evitare di dare
nell’occhio, e’ consigliabile munirsi di bidoni di plastica e
portarsi a casa il materiale per la cernita di fino.
Un
caso particolare
In
Romania l’attivita’ rientra quindi fra quelle di cui "tutti sanno,
ma nessuno parla" e non e’ facile procurarsi indicazioni. Abbiamo
scoperto un’eccezione, proprio vicino a Brad, nel "quadrilatero"
delle miniere. Si tratta del comune montano di Buces, che mira a promuovere
l’agriturismo di stile molto, molto semplice, nelle fattorie. Si veda il sito www.buces.ro
. Come attrazione turistica viene presentato
un anziano ex minatore, provvisto di tutti i permessi, che si
offre di accompagnare gli ospiti nei torrenti vicini. Si chiama Ioan
Catalina e vive in una bella casa al nr.99 della frazione Stanija (pron.stanigia)
sulla strada della vecchia miniera. Si può prendere un appuntamento
telefonico oppure tramite il sito, che e’ anche in inglese, ma
il sig. Catalina parla solo rumeno. Se decidete di andarci, specialmente
se piove, dovete avere un fuoristrada per affrontare la salita. Guardate
davanti a voi e non fatevi distrarre dal curioso cimitero a sinistra che
ha una pendenza del 35%. Chiedendo informazioni dovete dire "Catalina
de sus" perche’ c’e’ un omonimo che abita prima, al nr.67 (Catalina de
jos). Il personaggio, dopo trent’anni di miniera
ha l’oro nel sangue (e probabilmente anche un po’ di mercurio) e
sa tutto sia dei giacimenti che delle tecniche. A seconda della fiducia
che saprete ispirargli, potrà
mostrarvi attrezzature di prim’ordine, tutte autocostruite e
lo "shaker table" che si trova nel garage. Per noi Catalina, dopo la
prima visita a novembre 2006, e’ diventato un amico e ci ha dato un
sacco di consigli e di indicazioni sul riconoscimento dei minerali
auriferi. Abbiamo in programma di tornare in primavera per analizzare
insieme i campioni di diverse zone e per confrontare i metodi di
raffinazione.