La prima
foto mostra la cascatella vista dall'alto, con segnati i punti nei
quali Claudio ha trovato le scagliette (quindi subito "a monte di
essa) che lo hanno giustamente "intestardito" a concentrare
le proprie attenzioni sulla pozza della medesima perché, come si
suol dire ... "se tanto mi dà tanto ...".
Da notare
inoltre il fatto che, come bene evidenziato nella seconda immagine,
alcune fessure "prodigio" di questa roccia calcarea si trovano in
questo caso assolutamente fuori dall'acqua, cioè posizionate più in
alto e questo, quando si verifica, può esser dovuto da diversi
fattori che dipendono di zona in zona, contesto minerario o
geologico ecc. per cui non si può dare al merito una sbrigativa
spiegazione "certa"; basti pensare che in taluni posti le piene
primaverili assumono talvolta dimensioni (altezza dell'acqua) ed
impeto a dir poco notevoli e ancor più se il tutto avviene in
torrentelli angusti e senza vie di sfogo laterali come ad es.
proprio quello di queste foto. Per non parlare poi delle inondazioni
vere e proprie e del fatto che questi ed altri eventi ancora possono
essersi verificati non necessariamente nei tempi recenti, ma anche
migliaia di anni fa ecc.
Una cosa
però, seppur scontata, la si può dire, cioè che quell'oro ovviamente
ha una sua provenienza indiscutibile e non a caso i cercatori d'una
volta quali ad es. N. Robilant risalivano i torrenti finché non vi
trovavano più oro, con lo scopo di avvicinarsi il più possibile alla
sua origine sperando infine d'individuarla. Comunque sia, al di là
di tutto questo e non conoscendo personalmente il posto nello
specifico (ci viene detto "trovarsi nel savonese"), sia le foto sia
le note descrittive di C. Lecca nella precedente pagina fanno
senz'altro pensare a oro che "non arriva da molto lontano", bensì da
qualche filone o giacim. locale, conosciuto o sconosciuto che
sia. Tutto questo lo può verificare solo il cercatore in questione
"analizzando" a vista, attentamente, quel che ha trovato, nella
forma, spessore, specificità dei singoli campioni.
Qui
concludo questa breve scheda con
un piccolo suggerimento che non riguarda la ricerca vera e propria (vedo che ve la
cavate benissimo da soli...) ma le cosiddette campionature:
intendo dire che quando si trova oro in posti o in circostanze
particolari secondo me è sempre bene conservare da parte il
contesto, cioè non mischiarlo a quello che si trova comunemente in
ogni dove e lo dico perché sovente non è la quantità a dare il
valore alle cose, ma la qualità, la peculiarità, il modo in cui e
dove si ha trovato quel che si stava cercando con appassionato
impegno. Dunque, bravo
Claudio Lecca!
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