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Ps. Nella scheda
precedente é stata descritta sommariamente la storia mineraria dei
comuni di Cravagliana, Rimella, con la miniera di Gula e le
vicissitudini
di "don Minera" etc. Qui seguono alcune altre notizie tratte
dalla rivista Rèmmalju - Centro Studi
Walser: si tratta di alcuni "brani" liberamente estratti da un articolo
di F. Vercellino intitolato "Ricerche minerarie nel territorio di Rimella nel XIX secolo:
indagini su fonti d'archivio".
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La prima notizia d'archivio risale al 1820: il sig. Antonio
Vasina,
in data 23/1/1820, "consegna" alla Vice Intendenza di
Varallo una miniera d'oro trovata nell' Ottobre del 1819 in Cantone
della Riva nel territorio di Rimella, chiedendo, contestualmente, il
permesso di lavorarvi liberamente. Il 13/3/1820, in una nuova
lettera il Vasina chiede ancora la licenza di poter lavorare
liberamente, unendo un campione del minerale trovato. Da Torino, in
data 31/3/1820, l'Azienda Economica dell'Interno - Divisione
Miniere, risponde che dal materiale utilizzato risulta che la
miniera del Vasina è, in realtà, composta da "steatite,
pirite, ferro e che non contiene che un insignificante indizio
d'oro.
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Il 23/8/1826 il sig. Antonio Vasina invia ancora all'Azienda del
materiale estratto questa volta da una supposta miniera d'oro presso
l'alpe di Dorchetta Inferiore. La risposta, in data 1/3/1827, è
ancora sconsolante "non essendosi ricavato verun prodotto sulla
supposta natura del materiale".
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Nel 1834, Vasina torna alla carica chiedendo alla
Vice Intendenza di ottenere la facoltà di costruire una fornace da
calce in territorio di Rimella : detta fornace sarà poi distrutta
dall'alluvione del mese di Agosto del medesimo anno per cui la
domanda verrà riproposta nel 1836.
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A proposito dell'alluvione e quindi del
"funesto" 1834, viene qui riportato un brano del famoso
rimellese G. B. Filippa (1778 - 1838), che ritengo di estrema
importanza perché contiene notizie assai particolareggiate e di
"prima mano"riguardanti le miniere.
Detto scritto viene
inoltre riportato integralmente (cioè con i suoi errori ortografici
etc.), quale saggio sull'alfabetizzazione del periodo in questione.
"......ora il detto luogo (loc.
Resiga,
sotto la vicinanza Sella -NdA) e ridotto in quattro molini che macinano
oro che poco in fora vi essiste una miniera orifera in un fondo di
Giovanni Traglio ma si crede che la sia di poca entità e che lo fanno
coltivare li figli del notaio Antonio fontana del oberd = dorf alle loro
spese tentano una migliore sorte e incontro di fortuna, ma ora il detto
luogo e quasi del tutto la Rogia del aqua distrutta e mal stato a
cagione di questa piena e ancora medesimamente vi essisteva un altro
luogo di altri quatro molini di macinare Oro luongo verso la nostra aqua
di Rondo in dove si dice en = Ceffis o sia in sotto al Caval = matto,
coltivata da Emmigliano Strambo fu Domenico di Rondo ma ora al tutto fu
rovinato che nemmeno vi è la apparenza del impiantamento dalla quale la
materia oriorrifera veniva scavata fra gli due spezie del grande et il
Piccolo nel Cavallo dirimpetto la Balmecca dal quale questi due edifici
di coltivare le miniere orrifere e che li uomini si danno alla
coltivazione di questo ramo di industria in queste parti sarra in circa
da sei anni ma ambi due si credano che siano di poca entità di profitto
e di redito." |
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