La canalina prima di essere assemblata: quando sarà completata i 2
"grossi" canali passacavi qui in diagonale saranno
poi incastrati da fianco a fianco della medesima, per "fissarne" per
bene i fianchi.
Il policarbonato alveolare è venduto in fogli di cm.200 x 100 con 1
cm. di spessore. Costa circa 20 euro e con un foglio si possono fare
tre canalette.
In sezione il policarbonato alveolare si presenta come una struttura
formata da celle quadre (prima foto, in effetti sono minimamente
romboidali) di cm. 1 x 1 e questo conferisce al fondo della
canaletta una rigidità che neanche le canalette in acciaio possono
sempre assicurare.
Per quanto riguarda la robustezza posso affermare che è ben robusta
... purché sia trattata con un minimo di attenzione. Io sto usando
la stessa da un paio di anni e ha resistito indenne alle mie
disattenzioni.
TAGLIO: Stabilite le
misure di lunghezza e larghezza interna della canaletta in funzione
delle dimensioni dei tappeti di fondo che si hanno a disposizione
(1*), la costruzione è estremamente semplice, trattandosi di soli
tagli e montaggio delle spondine laterali con nastro adesivo. Con un
minimo di capacità manuali e di attrezzatura, in un paio d’ore di
lavoro è possibile costruirsi questa canaletta.
1*) Quel che vincola maggiormente sono le misure dei tappetini in
gomma a cella quadra. Quelli che uso sono dei rettangoli di 43,0 x
32,5 cm. per cui la mia canaletta ha un piano lungo cm.87 e largo
cm.32,5. I tappetini alternativi, quelli in erba sintetica o
ricciolo di vinile, li taglio di uguale misura in larghezza e di
lunghezza variabile (secondo le disponibilità di materiale).
Si procede a tagliare il foglio di policarbonato con una larghezza
maggiorata di 2 cm. rispetto alla larghezza del tappeto di fondo che
andrà usato (2 cm. sono lo spazio di due celle, che corrispondono
allo spessore delle 2 spondine laterali che successivamente dovremo
fissare). Il foglio dovrà essere tagliato in modo che i tubuli siano
orientati secondo la direzione del flusso d’acqua sopra la
canaletta, così che l’acqua, scorrendo all’interno dei tubuli del
fondo e delle spondine, dia peso.
Per tagliare uso un seghetto alternativo con lama sottile (da
metallo) o in alternativa un cutter con lama affilata e, come
guida per un taglio più preciso, una barra di alluminio tenuta ferma
con dei morsetti. Per rifinire il lavoro uso una piccola pialla e un
tampone con carta vetrata (vanno eliminati completamente i residui
sporgenti). Stesso procedimento per le 2 strisce che saranno le
spondine laterali della canaletta (le mie sono alte 10 cm. = 10
celle).
Per
fissare le spondine al fondo uso un rotolo di tela adesiva
trasparente della TESA* (o altro
prodotto con analoghe caratteristiche). Questa è l’operazione che, per il buon
risultato finale, va fatta con la massima attenzione.
Blocco provvisoriamente con dei morsetti la spondina al piano della
canaletta tenendola rientrata di 1 cm. (lo spazio che occuperà la
spondina una volta messa in verticale) e posiziono la striscia di
tela facendo in modo che sia ben stesa e che vada a ripiegarsi sino
in fondo all’angolo (vedi 1 disegno qui sotto).
Si porta
poi la spondina in posizione verticale per posizionare, con la stessa
attenta cura, il nastro (vedi 2 disegno qui sotto).
Fissaggio spondine al fondo canaletta con nastro telato (linee
rosse)
Il punto 1 mostra anche la base della canalina, con sopra,
ripiegato per quando la si trasporta, uno dei suoi fianchi:
notare la freccia blu che ndica il movimento concesso
appunto per chiudere i fianchi (1) o per aprirli (2).
Quando sono aperti (cioè quando la si usa), per
mantenerli in posizione vedi foto in basso.
Finito di
posizionare il nastro adesivo che fissa a cerniera le spondine alla
base della canaletta, ora questa è pronta per ospitare il tappeto
che servirà a trattenere il “pesante” della sabbia che verseremo
sopra.
NOTA. Per mantenere stabili e ben fisse in posizione verticale le spondine
ho usato due spezzoni di "canaline passacavi elettrici" sagomando degli incavi che vanno ad
incastrarsi sulle spondine (vedi nella grossa foto in alto).
Come già detto i tappeti sono semplicemente appoggiati sul fondo
della canaletta e trattenuti in posizione da un "angolare" di
alluminio (terzo oggetto della foto grossa in alto) pressato sul
tappeto, all'inizio della canaletta, da due classici fermagli
fermatovaglia (idem nella foto).
P.S. La misura dell’angolare deve essere tale che un volta in
posizione non vada a impedire il passaggio dell’acqua nei tubuli del
fondo canaletta, cosa piuttosto fondamentale perché tale flusso
dell'acqua conferisce la dovuta "pesantezza" a tutta la struttura.
Conoscendo la mia distrazione porto sempre anche due
fermatovaglia di scorta, o altri morsetti adeguati allo scopo in
sostituzione ai medesimi nel caso li perdessi per un qualsiasi
motivo.
LA LEGENDA riassuntiva dei vari componenti descritti:
1. canalina "passacavi elettrici" da incastrare sui fianchi.
2. Angolare di alluminio per pressare il tappetino col 3.
3. Fermatovaglia per pressare l'angolare e il tappetino.
4. Morsetti opzionali da usare al posto dei fermatovaglia.
5. Base della canalina: non ostruirne gli alveoli inferiori.
6. Spondine reclinabili per un comodisimo trasporto.
*Proprietà del prodotto "Tesa" per
"fissare":
Specifico per applicazioni in esterni.
Estremamente resistente agli agenti atmosferici e all'acqua.
Resistente un anno ai raggi UV (film in PE. trattato anti-UV.
Resistente a temperature da -40C a +95C.
Di
nastro filmico trasparente rinforzato in tessuto con elevata forza
adesiva.
Caratteristiche principali dell'attrezzo finito:
Leggerezza: peso
totale di canaletta + angolare di alluminio + fermi per tappeti e
distanziatori delle spondine Kg. 0,300
Ingombro: la
soluzione delle spondine reclinabili riduce il volume alle sole
dimensioni della base di appoggio per uno spessore di 2 cm.
Versatilità: la
canaletta di policarbonato è solo una base di appoggio per una
varietà di tappeti diversi da scegliere in funzione delle diverse
condizioni di sabbia e/o di corrente d’acqua. I tappeti sono
semplicemente appoggiati sul fondo della canaletta e trattenuti in
posizione da un angolare di alluminio pressato sul tappeto da due
mollette poste lateralmente (dei semplici fermatovaglia in
plastica). Questo facilita al massimo la rimozione del tappeto una
volta finito il lavoro, per il recupero del
concentrato.
1 1.07.2018 Giuseppe
NOTA: la potete vedere
in
questo
filmato (in data 6 marzo 2019).
Ho riordinato e adattato il testo e
le foto di questo pregevole articolo
per renderlo conforme, graficamente e tecnicamente, alle esigenze
del Sito, come d'altronde faccio sempre per ogni nuova pag. che
inserisco.
Inoltre, per ulteriore
chiarezza ho aggiunto varie note informative