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Canaletta ultaleggera

 

 

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Come costruirsi una canaletta ultraleggera in policarbonato alveolare.

Pagina fatta

con G. Rizzi

 
 

 

La passione e il piacere d’essere un cercatore d’oro per me non possono  certo prescindere dalla preparazione di attrezzature adeguate alle mie esigenze.

 

Canalette: negli anni ne ho costruite diverse e le tradizionali a scalini restano le mie preferite ma ultimamente, e specialmente quando lavoro in società, dove ci si alterna nelle operazioni di: scavo e setacciatura - trasporto e lavaggio, per velocizzare questa ultima operazione affianco alla canaletta a scalini un’ altra costruita in policarbonato alveolare che ha come piano di ritenuta un tappetino in gomma a celle quadre.
Lavando con le due canalette affiancate alterno le versate di sabbia sulle due superfici e questo aumenta il tempo che ha la singola canaletta di smaltire la sabbia con la completa eliminazione del “leggero” e concentrazione del “pesante”. Avere a disposizione una superficie di levigazione quasi raddoppiata, riduce di molto i tempi di smaltimento della sabbia prodotta.

 

La base di canaletta che qui descrivo è realizzata in policarbonato e nasce dalla esigenza di avere a disposizione uno strumento leggero, di minimo ingombro e di ampia versatilità.

 

Porre particolare attenzione a questa immagine perché

la struttura della canalina in questione è esattamente

così: sia il suo fondo sia i suoi fianchi anziché essere

"pieni", sono costituiti da "intercapedini quadrate"

che oltre a rendere il tutto leggerissimo, al tempo

stesso, quando l'acqua scorrerà anche nelle

medesime, conferirà a tutto l'insieme

saldezza,peso e stabilità nell'acqua.

 

 

 

Canalina per cercare oro ultraleggera

La canalina prima di essere assemblata: quando sarà completata i 2 "grossi" canali passacavi qui in diagonale saranno poi incastrati da fianco a fianco della medesima, per "fissarne" per bene i fianchi.

 

 

Il policarbonato alveolare è venduto in fogli di cm.200 x 100 con 1 cm. di spessore. Costa circa 20 euro e con un foglio si possono fare tre canalette.
In sezione il policarbonato alveolare si presenta come una struttura formata da celle quadre (prima foto, in effetti sono minimamente romboidali) di cm. 1 x 1 e questo conferisce al fondo della canaletta una rigidità che neanche le canalette in acciaio possono sempre assicurare.
Per quanto riguarda la robustezza posso affermare che è ben robusta ... purché sia trattata con un minimo di attenzione. Io sto usando la stessa da un paio di anni e ha resistito indenne alle mie disattenzioni.


TAGLIO: Stabilite le misure di lunghezza e larghezza interna della canaletta in funzione delle dimensioni dei tappeti di fondo che si hanno a disposizione (1*), la costruzione è estremamente semplice, trattandosi di soli tagli e montaggio delle spondine laterali con nastro adesivo. Con un minimo di capacità manuali e di attrezzatura, in un paio d’ore di lavoro è possibile costruirsi questa canaletta.

1*) Quel che vincola maggiormente sono le misure dei tappetini in gomma a cella quadra. Quelli che uso sono dei rettangoli di 43,0 x 32,5 cm. per cui la mia canaletta ha un piano lungo cm.87 e largo cm.32,5. I tappetini alternativi, quelli in erba sintetica o ricciolo di vinile, li taglio di uguale misura in larghezza e di lunghezza variabile (secondo le disponibilità di materiale).

Si procede a tagliare il foglio di policarbonato con una larghezza maggiorata di 2 cm. rispetto alla larghezza del tappeto di fondo che andrà usato (2 cm. sono lo spazio di due celle, che corrispondono allo spessore delle 2 spondine laterali che successivamente dovremo fissare). Il foglio dovrà essere tagliato in modo che i tubuli siano orientati secondo la direzione del flusso d’acqua sopra la canaletta, così che l’acqua, scorrendo all’interno dei tubuli del fondo e delle spondine, dia peso.

Per tagliare uso un seghetto alternativo con lama sottile (da metallo) o in alternativa un cutter con lama affilata e, come guida per un taglio più preciso, una barra di alluminio tenuta ferma con dei morsetti. Per rifinire il lavoro uso una piccola pialla e un tampone con carta vetrata (vanno eliminati completamente i residui sporgenti). Stesso procedimento per le 2 strisce che saranno le spondine laterali della canaletta (le mie sono alte 10 cm. = 10 celle).

 

Per fissare le spondine al fondo uso un rotolo di tela adesiva trasparente della TESA* (o altro prodotto con analoghe caratteristiche). Questa è l’operazione che, per il buon risultato finale, va fatta con la massima attenzione.

Blocco provvisoriamente con dei morsetti la spondina al piano della canaletta tenendola rientrata di 1 cm. (lo spazio che occuperà la spondina una volta messa in verticale) e posiziono la striscia di tela facendo in modo che sia ben stesa e che vada a ripiegarsi sino in fondo all’angolo (vedi 1 disegno qui sotto).

Si porta poi la spondina in posizione verticale per posizionare, con la stessa attenta cura, il nastro (vedi 2 disegno qui sotto).

 

Fissaggio spondine al fondo canaletta con nastro telato (linee rosse)

Il punto 1 mostra anche la base della canalina, con sopra,

ripiegato per quando la si trasporta, uno dei suoi fianchi:

notare la freccia blu che ndica il movimento concesso

appunto per chiudere i fianchi (1) o per aprirli (2).

Quando sono aperti (cioè quando la si usa), per

mantenerli in posizione vedi foto in basso.

 

Finito di posizionare il nastro adesivo che fissa a cerniera le spondine alla base della canaletta, ora questa è pronta per ospitare il tappeto che servirà a trattenere il “pesante” della sabbia che verseremo sopra.

NOTA. Per mantenere stabili e ben fisse in posizione verticale le spondine ho usato due spezzoni di "canaline passacavi elettrici" sagomando degli incavi che vanno ad incastrarsi sulle spondine (vedi nella grossa foto in alto).

 

Come già detto i tappeti sono semplicemente appoggiati sul fondo della canaletta e trattenuti in posizione da un "angolare" di alluminio (terzo oggetto della foto grossa in alto) pressato sul tappeto, all'inizio della canaletta, da due classici fermagli fermatovaglia (idem nella foto).

P.S. La misura dell’angolare deve essere tale che un volta in posizione non vada a impedire il passaggio dell’acqua nei tubuli del fondo canaletta, cosa piuttosto fondamentale perché tale flusso dell'acqua conferisce la dovuta "pesantezza" a tutta la struttura.

 

Conoscendo la mia distrazione porto sempre anche due fermatovaglia di scorta, o altri morsetti adeguati allo scopo in sostituzione ai medesimi nel caso li perdessi per un qualsiasi motivo.

 

 

Canalina o canaletta ultraleggera dei cercatori d'oro.

LA LEGENDA riassuntiva dei vari componenti descritti:

1. canalina "passacavi elettrici" da incastrare sui fianchi.

2. Angolare di alluminio per pressare il tappetino col 3.

3. Fermatovaglia per pressare l'angolare e il tappetino.

4. Morsetti opzionali da usare al posto dei fermatovaglia.

5. Base della canalina: non ostruirne gli alveoli inferiori.

6. Spondine reclinabili per un comodisimo trasporto.

 

 

*Proprietà del prodotto "Tesa" per "fissare":

Specifico per applicazioni in esterni.

Estremamente resistente agli agenti atmosferici e all'acqua.

Resistente un anno ai raggi UV (film in PE. trattato anti-UV.

Resistente a temperature da -40C a +95C.

Di nastro filmico trasparente rinforzato in tessuto con elevata forza adesiva.

 

Caratteristiche principali dell'attrezzo finito:

 

Leggerezza: peso totale di canaletta + angolare di alluminio + fermi per tappeti e distanziatori delle spondine Kg. 0,300

 

Ingombro: la soluzione delle spondine reclinabili riduce il volume alle sole dimensioni della base di appoggio per uno spessore di 2 cm.

 

Versatilità: la canaletta di policarbonato è solo una base di appoggio per una varietà di tappeti diversi da scegliere in funzione delle diverse condizioni di sabbia e/o di corrente d’acqua. I tappeti sono semplicemente appoggiati sul fondo della canaletta e trattenuti in posizione da un angolare di alluminio pressato sul tappeto da due mollette poste lateralmente (dei semplici fermatovaglia in plastica). Questo facilita al massimo la rimozione del tappeto una volta finito il lavoro, per il recupero del concentrato.

 

 

                                                                                  1 1.07.2018 Giuseppe

 

 

 NOTA: la potete vedere in questo filmato (in data 6 marzo 2019).

 

 

Ho riordinato e adattato il testo e le foto di questo pregevole articolo per renderlo conforme, graficamente e tecnicamente, alle esigenze del Sito, come d'altronde faccio sempre per ogni nuova pag. che inserisco.

Inoltre, per ulteriore chiarezza ho aggiunto varie note informative

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

 

 

 

 

 

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