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Bessa: quanto oro sarà stato
raccolto in questa enorme miniera a cielo aperto? |
Vi e da chiedersi a questo punto, quanto
l'attività della miniera fosse redditizia. Le campionature fatte alcuni anni or sono nella
discarica della Bessa hanno dato un massimo di 0,55 g/mc di oro ed il minimo riscontrato fu di 0,12
g/mc. Ciò posto, si deve presumere che il contenuto in oro della morena (dove, purtroppo, non si sono mai
fatte ricerche in epoca recente) fosse decisamente maggiore e forse superiore
ad 1 g/mc (oggi un contenuto di 0,2 g/mc in terreni alluvionali può essere abbondantemente redditizio).
Con quest'ultima ipotesi e con quella dei trecentomila metri cubi
all'anno di presunto materiale lavorato, si desume che i Salassi estraevano ogni anno almeno 300
chilogrammi d’oro. Non e facile sapere quale valore avesse a quei tempi
un simile quantitativo d’oro, tuttavia è possibile farsene un’idea
in seguito ad alcune considerazioni. Dalla Bibbia, (I° Libro dei Re,10-14) risulta che al
tempo del re Salomone arrivavano annualmente a Gerusalemme 666 talenti
d’oro; purtroppo il duplice valore, cioè in peso o moneta,
che aveva allora il talento, lascia dubbiosi sul
quantitativo dell'oro in questione ed il dubbio non è da poco
perché se si considera il valore di 666
Talenti moneta il quantitativo d'oro
che sarebbe giunto a Gerusalemme annualmente sarebbe stato, sia pur di
poco, inferiore a 10 chilogrammi, mentre se si considera il valore di
666 Talenti peso il suddetto quantitativo d'oro sarebbe
stato di 27.572 chilogrammi. L'ultima cifra è da considerarsi
decisamente esorbitante per diversi motivi. L'altra cifra sembrerebbe
invece piccola; però, se si pensa che nella descrizione degli ornamenti
preziosi dei palazzi del grande re, il testo sacro (10-16; 10-17) elenca
200 grandi scudi fatti con lamine d'oro di 600 sicli ciascuno (kg
1380 complessivamente) e 300 piccoli scudi fatti con lamine d'oro di 3
mine (kg 621 complessivamente) e se si tiene conto che la costruzione
del palazzi è durata 13 anni, si dovrebbe considerare più ·prossima
alla realtà appunto la cifra più piccola. D'altronde il grande Faraone
conquistatore Tutmosi III (XV sec. a.C.) ricevette in 19 anni di regno
"solo" kg 2000 d'oro e Caio Plinio il Vecchio (Lib. XXXIII
- Cap. V) riferisce che Roma per comprare la pace dai Galli che avevano
preso la città non poté racimolare più di mille libbre d'oro (kg
273), anche se lo stesso Plinio dichiara di sapere che Marco Crasso
aveva tolto dal seggio di Giove Capitolino duemila libbre d'oro ivi
nascoste ·nel 390 a.C. da Camillo e che molti ritenevano che quella
fosse la reale quantità d'oro offerta ai Galli. In ogni caso, il fatto
che il popolo di Roma, che a quei tempi assommava a 152.573 uomini
liberi, sia riuscito a mettere insieme, (pare tra l'altro grazie anche a
offerte da parte degli stessi abitanti) soltanto 273 chilogrammi d'oro
par liberarsi dai Galli è una prova di quanto valesse a quei tempi tale
metallo nelle regioni italiane e di conseguenza quanta fosse la
ricchezza di chi ogni anno riusciva ad estrarne una quantità alquanto
più alta. |
In sostanza, tornando alla
Bessa ed all'oro estrattovi dai Salassi (e poi dai romani), tutte queste
cifre rendono dunque più probabile che la resa annuale del contesto sia
da calcolare in funzione della prima tesi (quella del termine talento
inteso come moneta e non unità di peso), da cui ne deriva che nei vari
secoli d'esercizio della miniera, sempre con l’ipotesi che il tenore
dell'0ro fosse quello considerato di 1 g/mc, sarebbero state quindi
estratte in totale oltre 120 tonnellate del metallo nobile, circa 500
volte quanto poteva dare ai Galli il popolo romano. |
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A quale scopo può essere stato utilizzato l'oro
estratto della miniera dell’agro
vercellese? Indubbiamente una parte non indifferente può essere stata utilizzata
per l’acquisto delle travi e degli altri materiali che dovevano essere impiegati
nella costruzione dei canali necessari a portare l'acqua della Dora nei
bacini di carico soprastanti la miniera. Altro oro può essere servito
all’acquisto degli utensili da lavoro quali picconi, badili e zappe. Altro
ancora e stato necessario per procurare i mezzi di sostentamento degli operai e delle
loro famiglie, nonché per acquistare oggetti di terracotta, di vetro o
fusioni in bronzo. Tutto l’oro necessario per le suddette spese, pur
passando dalle mani dei minatori a quelle degli agricoltori, dei pastori, degli allevatori, dei fabbri e degli artefici
della terracotta, del vetro e del bronzo, è rimasto in Valle d’Aosta, oppure
non e uscito da un’area racchiusa in un raggio di 30-35 chilometri da
Vittimuli. E’ da presumersi infatti che parallelamente allo sviluppo della
miniera d’oro vi sia stato anche quello delle miniere di ferro di
Brosso e Traversella e che da dette miniere ( forse esercitate dagli stessi
Salassi) venisse il minerale di ferro necessario per la fabbricazione degli
utensili, anziché dalle lontane Etruria e Valcamonica. Da lontano venivano invece i tessuti, che, secondo
Strabone, erano prodotti rispettivamente come segue: "quelli ruvidi per i vestiti da lavoro nella regione dei Liguri
ed in quella degli Insubri, quellj mediocri per coperte, tappeti e stuoie a Padova e quelli fini, di lusso, a
Modena". |
Poiché il popolo dei Salassi era modesto e senza
particolari ambizioni, non pare che possa aver destinato parte del proprio oro a fini militari e pertanto si deve
pensare che, tolto quello speso nel modo suddetto e quello destinato a monile per le donne ed ornamento per gli
uomini, una gran parte del metallo nobile sia stato tesaurizzato,
conservato. I Romani confiscarono poi la miniera ed in un periodo di tempo di cui non si conosce la durata ma che
probabilmente fu molto breve, la ridussero, sia pure anche per via
dell’ostilità dei Salassi, in rovina, però almeno in un primo tempo,
essendo occupati in questo, non depredarono quel popolo dell'oro
precedentemente raccolto. Indubbiamente quando l'etnia dei Salassi fu
ridotta in schiavitù, i dominatori non mancarono d'operarsi, per quanto possibile,
nella confisca completa del metallo pregiato, ma è da presumersi che molto del metallo
tesaurizzato fosse stato preventivamente portato, da coloro che sfuggirono alla
cattura, nei rifugi sicuri delle valli senza transito per la Gallia. |
Vedi
pag. iniziale dell'argomento
Da un testo di Micheletti, qui adattato secondo le esigenze del
Sito. |
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