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incidenti minerari

 

 

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DALL'ARCHIVIO PARROCCHIALE DI MACUGNAGA:

Incidenti e decessi di minatori.

 

APPUNTI DA DOCUMENTI.  1773, 18 agosto: morte del canavesano Domenico Gera, nel molino-abitazione sopra il ponte di Morgano del cap. Bartolomeo Testone.
1774, 25 febbraio: morte del tirolese Martino Brunner, nel nuovo molino dei fratelli De Paulis, a Pestarena, presso l’Anza e il riale detto Lavena. 8 e 13 aprile: morte dei minatori tirolesi Ulderico e Giovanni Keller, operai nella miniera di Antonio Maria del Prato.
1778, 20 giugno: morte del canavesano Guseppe Fontana, caduto accidentalmente nel torrente Quarazza dal molino di mezzo, di Pietro Giordano.
1779, 27 gennaio: morte del fabbro canavesano Giovanni Battista Paglino, a Pestarena, nel molino di Giovanni Battista Zambonini. 11 febbraio: morte del tirolese Giuseppe Summeraurer e del canavesano Giacomo Antonio Berard all’interno del molino di amalgamazione di Giusseppe De Paulis, a Quarazza, "a causa del ghiaccio precipitato dal monte".
1785, 26 gennaio: morte del tirolese Giuseoppe Noner, nel molino di amalgamazione di Pietro Giordano a Quarazza.
1786, 29 gennaio: morte del tirolese Giacomo Laukes, nel molino di amalgamazione di Giovanni Pietro Folini oltre il Ponte di Morgano. 19 giugno: morte del tirolese Giorgio Laick, schiacciato da un macigno nella miniera del Pozzone, di Pietro Antonio Belli.
1790, 7 giugno: morte del canavesano Francesco Pastore, a seguito dello scoppio di una mina a Pestarena.
1805, 7 settembre: morte del canavesano Giovanni Battista Leo, schiacciato da un masso all’interno di una cava aurifera a Pestarena.
1809, 21 febbraio: recupero del corpo del minatore canavesano Bernardo Ghina, sepolto da una valanga alle Rovine di Stabioli, il 24 dicembre precedente.
1817, 25 novembre: morte del minatore valdostano Giuseppe Antonio Dogliani, schiacciato da massi nella miniera del Pozzone, di Giovanni Battista Fantonetti.
1818, 22 dicembre: morte del canavesano Pietro Fontana, a Pestarena, nel molino di Giovanni Calpini.
N. B. Quello di questa pagina è solo un elenco parziale, perché per quanto riguarda i minatori (in particolare tirolesi) i registri ne riportano invece frequenti morti premature senza citarne le cause che, é però da supporre, furono probabilmente legate direttamente o indirettamente al loro lavoro. Inoltre, dato che i molini di amalgamazione servivano spesso anche da abitazione degli operai addetti, alcuni di questi vi morivano per cause che non vengono direttamente connesse al loro lavoro, ma il prolungato contatto con i vapori di mercurio non poteva certo non avere conseguenze dannose sulla loro salute. , 

 

Qui puoi tornare alla prima pagina sulle miniere della Val d'Ossola.

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Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.