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UNA PAGINA
FATTA CON |
GITA ALL’ANTRO
DELLE GALLERIE (VARESE).
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PAOLO & LUCA
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Con interventi a seguire da
parte di altre persone. |
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Dicembre
2007, Paolo e Luca: gita all’Antro delle Gallerie in Valganna vicino a
Varese. In una fredda ma soleggiata giornata invernale decidiamo di
andare ad esplorare questi scavi attorno a cui aleggia un alone di
mistero: nessuno è riuscito ancora infatti a dare una spiegazione certa
sull’uso di queste antiche gallerie. Sono tuttora in corso anche
indagini archeologiche oltre che speleologiche e l’ipotesi che in
questo momento sembra essere la più accreditata
dagli studiosi è che
si tratti di una vecchia miniera di epoca romana da cui forse si
estraeva siderite (qui a lato, l'ingresso).
Proveniamo da Varese e, imboccata la SS233 della Valganna in direzione
Ganna, una volta superate le famose Grotte (subito dopo le gallerie)
troviamo sulla sinistra la deviazione per l’Alpe di Cuseglio, una
carrabile asfaltata, sbarrata, che si dirige in salita verso il piccolo
villaggio, da cui prende il nome, posto all’interno del Parco del
Campo dei Fiori. Non è semplice parcheggiare nei pressi, bisogna
lasciare l’auto nei piccoli spazi liberi che si possono trovare ai
lati della carreggiata della statale e poi ritornare a piedi per
imboccare la strada privata. Dopo il primo pezzo diritto, percorriamo un
tornante e una serie di curvette prima che il percorso torni ad essere
rettilineo:
si
incontra subito, alla fine della staccionata che corre a lato della
strada, un lampione, poi un palo telefonico in legno; appena prima del 2°
palo scendiamo nel bosco per una trentina di metri. Lì con un po’ di
fortuna e molta attenzione troviamo, ben nascosto nella vegetazione, lo
stretto ingresso della “miniera”. |
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Il
posto è proprio strano: la galleria principale, che è scavata nell’arenaria
del Servino, si presenta molto stretta, levigata (la lavorazione delle
pareti sembra |
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particolarmente accurata) e ha una particolare forma a
“botticella” allungata (stretta in alto e in basso, leggermente più
larga al centro delle pareti): si percorre solo, rigorosamente, in fila
indiana. Da essa si dipartono una incredibile serie di cunicoli di varie
dimensioni che si inseriscono nei punti più disparati (sopra, sotto, di
lato) e che per essere ispezionati hanno bisogno di spirito di
adattamento (si deve strisciare) e di un
abbigliamento consono (ad esempio una tuta
semi-impermeabile) visto l’umidità delle pareti e la presenza di acqua a
pavimento. |
CLICCA
sulle miniature per ingrandirle |
Noi non eravamo preparati a queste evenienze,
quindi, per questa prima uscita ci siamo limitati all’esplorazione dei
percorsi principali. |
Di particolare abbiamo riscontrato, oltre alla già citata tipologia di
scavo, un pozzo non molto profondo ma completamente
allagato, una specie di stanza con pietre accatastate in modo ordinato,
la quasi totale assenza delle "concrezioni" più o meno
mineralizzate (solamente |
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Il pozzo |
qualche consolidamento rosso-argenteo e alcune piccole formazioni
calcaree) sulle pareti e le tracce dell’indagine archeologica in corso
(vari tipi di segnali, |
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cartellini, ecc.). Ovviamente l’esplorazione dei cunicoli potrebbe
riservare ben altre sorprese. In ogni caso il posto è risultato essere
interessante e sicuramente affascinante, adatto anche ad una breve gita
in quanto lo scavo dista circa un quarto d’ora dalla str. statale; e la stessa galleria principale, con le
sue diramazioni più |
I
cunicoli |
accessibili, non è poi così lunga da perlustrare.
Torneremo senz'altro sperando di capirne un po’ di più.
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Paolo e Luca |
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Alcuni
ricordi in breve da parte di uno speleologo
A partire dal 1949/50 ho fatto parte del
Gruppo
Grotte Varese (prof. Gegi Talamoni, Gigi Bertoni, Malnati, Binda, Montini
Alberto oltre a due ragazze Mimi e Rosalia, Miglierina Davide ed altri di
cui mi sfuggono i i nomi. Tutte le Domeniche andavamo per grotte. Era la nostra passione ed
"abitudine domenicale" e l'Antro delle Gallerie é
sempre stata quella maggiormente visitata e frequentata, data la sua vastità e
ramificazioni varie. |
I suoi cunicoli, pozzi e gallerie erano da noi
conosciutissimi; una galleria ci interessava in particolare, era in leggera
pendenza e si era formato nel cunicolo una specie di deposito di acqua che
procedendo aumentava di livello a causa della roccia sottostante in
pendenza. |
Durante una di queste visite con Davide
Migliarina, ricordo che sentii sotto i piedi qualcosa e a furia di
toccarla (nell'acqua, coi piedi) dedussi che si trattasse di qualcosa di molto diverso dal
normale fondo. Tolta la tuta e levato l'elmetto mi immersi sino a toccare
quell'oggetto misterioso! Dopo un paio d'ore di lavoro ininterrotto
durante il quale spessissimo dovevo uscire dall'acqua per riprendere
respiro, riuscii a
portare in superficie un pezzo apparentemente di legno. Ricordo che era delle dimensioni di
circa 15 x 20 cm. e della lunghezza corrispondente alla larghezza della galleria( 80/90
cm.). Era nero, pesantissimo: lo portai a casa e lo misi
in solaio per farlo asciugare. Il giorno successivo salii per vederlo e
costatarne le condizioni, lo sollevai, notai che era diventato leggerissimo e si
frantumò, anzi
divenne come farina nelle mie mani. Dedussi che probabilmente, secondo
altri precedenti indizi a suo tempo rilevati, doveva trattarsi di una
specie di traversina sulla quale probabilmente venivano fatte scivolare slitte,
oppure carrelli o qualcosa di simile, per il trasporto del materiale. E' sempre stata
una grotta (manufatto) piena di misteri che penso non potranno essere
mai risolti completamente! Si parlava a quei tempi del fatto che l'Istituto Topografico Militare
ne avesse realizzato i rilievi (appunto topografici) e che da questi fosse risultata un'ampiezza di 3 Km.
considerando l'insieme dei vari livelli delle Gallerie.
Rg. Giuseppe Rossinelli
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Precisazioni e
punto della situazione al 2012 da parte del sig R. Panighini.
Essendo io un ex membro del Gruppo speleologico Varesino
ed avendo frequentato la zona in questione, posso dire che a mio avviso
attualmente la miniera si trova in buone condizioni ed è agevolmente visitabile
perché nel corso di precedenti anni una persona (Ivo Scacciotti, di
Casbeno)
si è a lungo dedicata non solo alla sua esplorazione per fini
topografici, ma soprattutto ne ripulì le diverse gallerie asportandone all'aperto e
setacciandone consistenti quantità di materiale (ciononostante senza trovare traccia di
minerali o metalli preziosi) e a dimostrazione di
tale operato sussiste ancora oggi un grosso ammasso di presunto
sterile davanti alla miniera (prima di tutto questo si riusciva ad
entrare a fatica e molte gallerie erano completamente occluse). In
sostanza è merito suo se detti sotterranei sono ancora adesso
visitabili. |
Detto
questo, è inoltre evidente che quel livello ha costituito un'area nella quale gli scalpellini
hanno periodicamente saggiato la
roccia per cercare la vena di non si sa bene che cosa; le gallerie sono molto
piccole, anguste ed i segni degli scalpelli vi sono ben riconoscibili.
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Anni fa, utilizzando delle pompe
con relativo motore a scoppio venne svuotato anche il livello inferiore
(che però è tuttora nuovamente pieno d'acqua
come si può notare dal pozzo quadro all'ingresso); al momento
di detto svuotamento la
situazione fu veramente pericolosa perché togliendo l'acqua veniva nel
contempo a mancare progressivamente la
pressione della medesima che teneva su le impalcature, ma in ogni caso neanche
lì fu trovato
niente .
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In sostanza,
da scoprire credo non ci sia più nulla; mi risulta l'esistenza di un ottimo
rilievo topografico che non però non so dove sia reperibile e credo che
anche il gruppo speleologico C.A.I. Varese abbia qualcosa al merito. Da
notare infine che altre informazioni su cartaceo non sussistono perché
molto materiale storico è andato perso a causa di un incendio avvenuto
nell'archivio della chiesa, del quale non ricordo più i dettagli .
Raffaele
Panighini
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