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IL LAVAGGIO AD ULTRASUONI DEI
MINERALI
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Pagina fatta con
Marino
Bignami (foto),
che qui ringrazio per il competente contributo.
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Descrizione del processo e
nozioni fondamentali. L'apparecchiatura di lavaggio ad
ultrasuoni è formata da una vasca
munita di un trasduttore (piezoelettrico o magnetostrittivo) alimentato
da un generatore di alta frequenza. Gli ultrasuoni, come tutte le onde
sonore, sono formati da cicli di compressione ed espansione. Le
vibrazioni del generatore (solidale con la vasca in inox) producono onde
elastiche di frequenza ultrasonora che sono diffuse nel bagno di
lavaggio creando nella soluzione detergente il fenomeno della
cavitazione, cioè la creazione di piccolissime bollicine che si
espandono ed implodono. L'energia degli ultrasuoni provoca quindi
sollecitazioni sulle superfici da pulire a causa dell' urto meccanico
generato dalle microbolle che implodono sulla superficie del campione:
questa azione meccanica degli ultrasuoni, unita all'azione chimica del
detergente, disgrega e stacca il contaminante dalla superficie con un
rendimento superiore ad ogni altro sistema, senza danneggiare la
superficie sottoposta al lavaggio. Quando il fascio degli ultrasuoni
incontra un ostacolo rigido, esso è riflesso o deviato secondo le leggi
comuni a tutti i fenomeni di propagazione delle onde; è invece
assorbito e dissipato, cioè annullato, se incontra un ostacolo morbido
o poroso (quindi niente plastica, legno ecc nella vasca).
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Da
notare: se le "onde" di cui sopra incontrano una superficie
in
movimento anzichè statica, si riflettono ogni volta con una frequenza
diversa da quella precedente. Quest'ultima considerazione, nella pratica
ha dato origine alla tecnica (conosciuta da tempo) dell'agitazione dei
campioni nella vasca di lavaggio ad ultrasuoni per superare gli effetti
delle onde stazionarie (con i pezzi da lavare immobili nel liquido si
possono infatti creare punti ad alta concentrazione di energia detti
"nodi d'onda" ed altri di minore concentrazione con risultati
di lavaggio a macchia di leopardo).
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Il
detersivo deve avere un pH appropriato per evitare attacchi alla
vasca di lavaggio (che solitamente è in acciaio inox, quindi niente
acidi forti come il cloridrico o il solforico) ed alla superficie dei
pezzi stessi. La natura chimica della sostanza da rimuovere dal campione
deve essere oggetto di attenzione: è necessario scegliere il tipo di
detergente ad ultrasuoni che possa asportare il contaminante senza
reagire con esso producendo composti insolubili. |
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La
temperatura della soluzione acquosa in un bagno di lavaggio ad
ultrasuoni è molto importante; è da ricordare che l'intensità di
cavitazione varia con il variare della temperatura e del detergente
utilizzato. L'intensità di cavitazione aumenta normalmente con
l'aumentare della temperatura, fino a circa 70°C per poi diminuire e cessare completamente alla temperatura di ebollizione del liquido, perchè
con il liquido prossimo all'ebollizione il vapore dell'acqua provocato
dalla cavitazione non può essere condensato dalla soluzione lavante e
le bollicine non possono implodere, viceversa con la soluzione detersiva
troppo fredda il vapore che determina le bollicine richiede troppa
energia per cui saranno prodotte in quantità minore e con scarsa resa
meccanica. |
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Due note
sulla procedura.
Quando la soluzione detergente è stata preparata di
fresco, all'accensione dell'apparecchiatura, gli ultrasuoni emessi
provocano in un primo momento la degasificazione della soluzione
detergente, cioè la separazione e l'eliminazione dei gas presenti in
soluzione, (CO2, O2, N2) separandoli dal liquido sotto forma di
bollicine che salgono in superficie. Esaurita la separazione dei gas, i
trasduttori ad ultrasuoni sono in grado di trasmettere totalmente la
loro energia sul manufatto da lavare a mezzo degli ultrasuoni. |
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Altri
suggerimenti in breve giunti al sito DA UTENTI vari: |
- Non si devono mai appoggiare i campioni molto pesanti direttamente
sul fondo della vasca.
- La vasca deve esser solitamente riempita sino al livello
raccomandato dal costruttore perchè così si ottiene il miglior
effetto pulente.
- Sono da evitare bagni troppo lunghi in quanto l'acqua si riscalda
e potrebbe quindi danneggiare i campioni a bagno.
- I minerali cui si ottengono migliori risultati sono quelli di una
certa durezza quale ad es. il quarzo.
- Con i minerali teneri è consigliabile, prima di usare questo
metodo, di procedere se possibile ad una pulizia meccanica
preventiva.
- Per togliere eventuali grassi che abbiano sporcato il campione si
può aggiungere "al bagno" una tazza da tè di comune
Ammoniaca per usi domestici.
- Per
tutti i Bagni ad Ultrasuoni è consigliabile usare acqua distillata.
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