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Per
raggiungere questa miniera il nostro Alessandro Barbieri ci ha portato in
direzione della località Pietranera, deviando a destra, su per la
colonia abbandonata di Rovegno e parcheggiando poco prima di essa. E’
seguita una lunga ed impervia camminata attraverso boschi di pino e
suggestivi cespugli di felce che, sinceramente, non sarei in grado di
ripercorrere senza una guida, poiché le diramazioni imboccate sono
state diverse e non esistono sentieri segnati.
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Galleria del
francese (Foto Mathis).
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E’
doveroso anche segnalare che recentemente il nostro Alessandro
Barbieri, insieme ad altri volontari, ha ripulito l’ingresso alla
galleria che altrimenti sarebbe diventata un altro cunicolo sepolto
dalla vegetazione e dimenticato (Foto a lato). Questa
galleria, altro non è che un assaggio orizzontale praticato
all’interno della montagna per circa 27 metri in linea retta. Sul
fondo si trovano pochi centimetri di acqua ed in particolari periodi
dell’anno sulle pareti trovano riparo i geotritoni, animaletti
anfibi e privi di occhi il cui habitat
sono le zone umide al di sotto del terreno.
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Il
fondo della galleria, come per quella denominata Sardegna,
termina bruscamente, poiché probabilmente il sito aveva disilluso le
aspettative degli interessati e ne era conseguito un abbandono
immediato.
Questo sotterraneo è il più esteso che abbiamo visitato oggi. Anche
questa galleria (qui a lato una foto dal suo interno, indirizzata verso
l'uscita), sebbene consista solo di un assaggio,
merita di essere conservata quale patrimonio storico minerario di
Rovegno.
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Infine,
a prescindere dall’interesse per le miniere, è bene ricordare che una
gita a Rovegno, una visita alla sua colonia abbandonata ed ai suoi
boschi da favola, merita senz’altro l’investimento di una bella
giornata.
Durante la stagione dei funghi si può inoltre acquistare, con pochi
euro, un tesserino giornaliero per la loro raccolta. E qui, come molti
genovesi sanno bene, i funghi porcini sono prelibati.
Andrea
Mathis
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