Il conto alla
rovescia è iniziato: tra due anni l’amianto a Emarèse sarà solo un
ricordo. «Sono previsti poco più di 400 giorni lavorativi - dice il
sindaco Lucina Grivon - ma in inverno è difficile valutare la durata
degli interventi». La richiesta della bonifica e della messa in
sicurezza definitiva delle aree della miniera di amianto di
Chassan-Settarme risale al 2002. <<In realtà tutto è iniziato
nel 1992 quando l’amianto è stato dichiarato pericoloso - continua
Grivon -. Le cave erano già chiuse perché l’attività estrattiva è
cominciata nel 1872 e si è conclusa nel 1970. Ai tempi è stata
un’importante risorsa perché ha dato lavoro a molte persone. Nel 2002
il Comune e la Regione hanno inoltrato richiesta al ministero per
ottenere un finanziamento e dare il via alla bonifica>>.
Nell’attesa delle decisioni ministeriali, tra Emarèse e i Comuni
limitrofi, Pontey in testa, erano scaturite delle tensioni perché nel
2009 era emersa la possibilità che la discarica di Valloille a Pontey
diventasse il centro conferimenti del materiale della bonifica delle
miniere di Emarèse. Ma ora, grazie alla decisione di sistemare gli «sterili»
in loco, senza spostarli, e il finanziamento di 4 milioni 243 mila euro,
la tutela della salute degli abitanti è garantita. A cominciare
dall’allestimento del cantiere. <<Sono state installate tre
centraline per il monitoraggio dell’aria, controllate dall’Arpa e
dall’Usl - dice ancora il sindaco -. Una è a ridosso dei lavori, a
Settarme, una seconda a Chassan e una terza a Sommarèse>>.
Piazzate le
centraline, è cominciato il taglio di alcuni alberi e l’allestimento
di una pista. <<Nei prossimi due anni i 27 residenti di Chassan e
i proprietari di seconde case a Settarme, utilizzate quasi tutto
l’anno - aggiunge il sindaco - non avranno problemi perché, in tutte
le fasi operative, le centraline, attive 24 ore su 24, preverranno
qualsiasi impatto sulle condizioni ambientali esterne. Il problema era
l’accesso alle case perché le due strade non saranno percorribili in
quanto l’intera area sarà chiusa. Per questo motivo è necessario
costruire una pista che costeggerà l’abitato per permettere ai
proprietari delle case di spostarsi>>.
Inizieranno
in seguito i lavori veri e propri. <<Gli interventi prevedono la
pulizia del cratere e la sua impermeabilizzazione - spiega il sindaco -.
Il materiale sarà poi rimesso in cava e ricoperto di terra vergine. I
mezzi verranno decontaminati ogni volta che usciranno dal cantiere. E
per evitare che si sollevi del pulviscolo durante l’intervento,
l’aria sarà sempre mantenuta umida». Il sindaco conclude: «Sono
soddisfatta del raggiungimento di questo importante obiettivo. Le opere
consentiranno di migliorare la qualità ambientale del sito e di
riqualificare un’area che potrà assumere un ruolo significativo
nell’ambito delle attività turistiche>>.
Articolo di Daniela Gioachino