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U. Magnani |
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Dopo una settimana di intensi preparativi giunge
finalmente la mattina del sabato 16 maggio. Partiamo all'alba, il
sottoscritto e Giorgio, alla volta di Brusson in Val d'Ayas. Lo scopo di
questa uscita è sin troppo ovvio....cercare l'oro, sì...ma questa volta
non come al solito tra il materiale della discarica sovrastante la
strada, bensì direttamente nel letto dell'Evancon. |
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Arriviamo sul posto alle 8,30, scarichiamo tutta
l'attrezzatura necessaria (leve, setacci, padelle, badili, canaletta,
zappa ecc. ecc.) e senza indugiare procediamo alla ricerca, dentro il
torrente, di un masso adatto sul quale riporre le nostre speranze. Lo
individuiamo quasi subito; si tratta di un grosso masso situato sulla
sinistra, immediatamente nell'angolo a valle della confluenza del
torrente Messuere con l'Evancon (vedi schizzo). Uno sguardo d'intesa,
una breve consultazione sul modo di procedere e via per la tangente.
Dato che il materiale da lavare deve essere estratto direttamente dal
letto del torrente ed essendo quest'ultimo in piena, si è rivelata
particolarmente utile una zappa bordata (bordi alti tre dita e oltre)
fatta costruire appositamente dal sottoscritto su suggerimento
dell'amico Gottardo che ringrazio ancora. |
Il lavoro consiste principalmente nell'alleggerire il
materiale che contorna il macigno e lavarlo in canaletta fino a quando
il masso stesso, liberato da tutto il materiale, potrà essere rimosso
per permettere il prelievo dell'eventuale concentrazione aurifera posta
sotto di esso. Già in circostanze normali si tratta di un lavoro
particolarmente faticoso: trovandoci noi ad operare ora con i due
torrenti in piena, lasciamo immaginare! Comunque, per prima cosa
decidiamo di creare uno sbarramento a monte deviando per quanto
possibile il corso dell'acqua verso destra e contemporaneamente
liberiamo a valle in modo che avvenga un deflusso dell'acqua dal punto
operativo (vedi schizzo). |
Mano a mano il masso viene liberato dal materiale e
detto materiale, dopo esser stato opportunamente setacciato, passa nella
canaletta...e noi cominciamo a vedere le prime tanto sospirate pepitine
d'oro: non sono molte, ma sufficienti a farci capire che avevamo visto
giusto. |
Nel frattempo abbiamo avuto la gradita visita di
Marco, un cercatore d'oro con il quale abbiamo subito istintivamente
allacciato un rapporto di amicizia, scambiandoci parecchie informazioni
e ripromettendoci future ricerche insieme. |
La giornata passa così velocemente che quasi non
sentiamo neppure la stanchezza: siamo veramente soddisfatti,
ricarichiamo armi e bagagli e lungo la via del ritorno aderiamo anche
all'invito di Marco di passare dalla sua abitazione per vedere i suoi
campioni d'oro (veramente molto, molto belli), quindi ci congediamo
dandoci un arrivederci. Poi arriva anche la stanchezza, subito
repressa però da un "ne valeva la pena", già pregustando
quella che sarà "la prossima volta". |
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