Il vallone di Chasten si trova esattamente di fronte
alle ultime case di Challand Saint Anselme, cioè sull'altro lato della valle
e per accedervi occorre portarsi in macchina sino alla frazione
Tollegnaz. Quest'ultima é raggiungibile in due modi: il primo
consiste nel prendere il bivio sulla destra con indicazione "Ruvere" che
si trova poco meno di un Km. prima di arrivare a Saint Anselme e
che conduce dapprima sul torrente principale della Val d'Ayas ( l'Evancon,località
Ruvere, dove tra l'altro
vi confluiscono proprio le acque del Chasten) e poi risale sull'altra sponda
per condurre a Tollegnaz, punto di partenza a piedi per la gita in
questione. Il secondo sistema consta invece nel
recarsi già oltre Challand sino alla vicina località Maé-Torrettaz e lì
prendere il bivio posto esattamente di fronte al campeggio cui tra
l'altro sono a fianco gli antichi stabilimenti delle miniere d'oro di
Bechaz (dove arrivava tramite teleferica il relativo minerale aurifero). Anche
in questo caso un ponte ci porterà sul fianco orografico interessato e
seguendo le indicazioni stradali si perverrà a Tollegnaz impiegando
più o meno lo stesso tempo richiesto dal percorso di cui sopra.
Lì s'intraprende il sentiero che risale i prati per raggiungere
in breve la strada
poderale (identificabile, nella foto, dalla corta striscia bianca
orizzontale posta accanto al margine inferiore dell'arcobaleno)
proveniente dalla nostra sinistra e che è, per legge, percorribile solamente
a piedi. Essa definisce qui chiaramente l'inizio del nostro percorso inserendosi
appunto in uno dei fianchi del Chasten. Questa sterrata segue di
"taglio" tutta la zona inferiore del vallone, ma noi, poco dopo esservi
entrati, sceglieremo invece il bivio (è il sentiero originario) che scendendo
in diagonale porta ai pressi del torrente ed al bellissimo
ponte romano . Poco oltre si attraverserà un piccolo prato inglobato
tra gli alberi e da lì, riprendendo la marcata mulattiera ora
indirizzata decisamente a risalire anch'essa il vallone (come la
poderale, ma sul fianco opposto) , si costeggerà letteralmente, in corrispondenza di un tornante
del sentiero, un assaggio minerario. Sulla
verticale di quest'ultimo e poco distante, c'è un altro abbozzo di galleria.
Ciò detto, preparare una pagina
appositamente per segnalare questi modestissimi cunicoli sarebbe a dir
poco eccessivo, sopratutto considerando che le montagne di Challand
"brulicano" di simili galleriozzi; ciononostante (e
considerando inoltre che ci si trova pur sempre sul fianco "ad oro
nativo" della Val d'Ayas) c'è una vicenda aurifera che rende il vallone di
Chasten meritevole d'interesse (non di certezze). Mi riferisco
alla vicenda di
tali Gamba e Gambetta (che forse sono soprannomi, ma bisogna anche
considerare che "Gamba" é un cognome effettivamente
diffuso in limitrofe regioni alpine ed é quindi possibile che l'unico pseudonimo
consista in realtà in "Gambetta", cioè un
amico se non la moglie stessa del precedente). Si dice che questi, nella stagione invernale,
trovarono molto oro nella fascia superiore del vallone di Chasten e che,
pur rendendosi conto di un drastico e repentino peggioramento del tempo, tentati dalla fortuna economica che li
stava accompagnando rimasero ugualmente sul posto, morendo infine
assiderati; in seguito
qualcuno ne sotterrò in loco le spoglie. C'é inoltre una versione la
quale sostiene che in realtà gli individui fossero tre e che il terzo,
lui sopravissuto, provvide alle sommarie esequie. Comunque siano andate
le cose, é
oggigiorno effettivamente accertato che "Gamba e Gambetta"
esistettero ed é altrettanto indubbio che in un punto della parte alta
di Chasten ci siano due fosse di sepoltura accostate l'una all'altra: quel che non si sa é se le persone in questione
abbiano realmente
trovato l'oro: si tratta dunque di una vicenda non ben definita e per la
quale (considerando come già detto che nell'ambito della Val d'Ayas qui
ci si trova sullo stesso fianco orografico della miniera di Ciamousira)
meriterebbero delle ricerche con la batea risalendo il torrente:
eventuali ritrovamenti dimostrerebbero inoltre che più a monte siano
presenti filoni con oro nativo.
Per raggiungere
la parte
alta del canalone, cioè dove questo si apre in grande anfiteatro (e che
è la zona relativa alle vicende di Gamba e Gambetta), una volta
raggiunto l'assaggio minerario sopra menzionato occorrono ancora circa due ore di percorso ben marcato che si sviluppa in
ambiente alpino di rara suggestione.