Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

Vai Home page   Vai al Sommario

 

 

E' un Sito sull'oro con centinaia di pagine utili alle vostre ricerche e dispone anche di Facebook per dialogare ecc. Per la Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratis e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti.

Per la Posta particolare, invece, cioè dialoghi privati ed esclusivi con giornalisti, enti, collaboratori scrivetemi qui

IMPORTANTE: se nel vostro schermo la tabella centrale, testi ed altro li vedete troppo piccoli potete ingrandire tenendo premuto il tasto Ctrl e cliccando su + o -

 

Descrizione di gita 1

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Sezioni principali di questo Sito:

Miniere d'Italia

La Valle d'Ayas

Giuseppe Pipino

Il deposito di oro alluvionale italiano

Italia fiumi con oro

Imparare a cercarlo

Attrezzi necessari

Pulizia dei minerali

E' oro? e tipi di oro

Le Leggi sulla ricerca

I cercatori d'oro

Storia oro Italia

I minerali in genere

Club, gare e mostre

Pagina guida per ricerche scolastiche

Oro nel mondo

I vostri racconti

Collaboratori e corrispondenti

   

Pagina fatta con: Ugo Magnani.

 

Brusson (AO) carta stradale per arrivarci.

 

 

In settimana abbiamo chiesto e avuto conferma telefonica da parte dell'amico Marco circa la sua disponibilità ad accompagnarci in uno dei tanti ingressi della miniera d'oro di Brusson, in Val d'Ayas, che lui già conosce assai bene. Dopo i consueti preparativi nei giorni immediatamente precedenti a quello stabilito, partiamo il Sabato. Giungiamo in loco puntuali e ad attenderci, oltre a Marco, c'è con lui anche una vecchia conoscenza: "Giuseppe" con il quale ci si ritrova di tanto in tanto sull'Elvo a cercare oro oppure a manifestazioni competitive (gare) organizzate dalle varie Federazioni. La giornata non è delle migliori, il sole ogni tanto fa la comparsa tra le nubi, ma tutto sommato a noi va bene così dal momento che l'intenzione è di passare l'intera giornata all'interno della miniera. Non conoscendo le gallerie e non sapendo quale tipo di ricerca effettuare io e Giorgio partiamo con un'attrezzatura completa, compresi dieci litri d'acqua per il lavaggio con la batea. Giunti davanti all'ingresso prescelto accendiamo le lampade a gas, infilo il casco munito di torcia e a questo punto scoppia la risata di Marco seguita dalla battuta: "ma con quel casco riesci a vedere tutti i canali privati o solo la RAI?". Risata generale e finalmente inizia l'avventura...ed è veramente un avventura. Fatte alcune decine di metri, la galleria che fino a quel momento era agevolmente camminabile, diviene improvvisamente praticabile per le volpi. C'è solo un modo per proseguire..., strisciare. Provate a immaginare di strisciare con uno zaino in spalla pieno di secchi, bottiglie d'acqua, batee, pale, palette, viveri ecc. ecc....un dramma. Per fortuna il tratto da percorrere non è eccessivamente lungo e in qualche modo riusciamo ad oltrepassare la strettoia. Raggiungiamo così uno slargo dove sulla sinistra si vedono gli imponenti lavori di sbancamento della grossa vena quarzosa estratta quasi completamente dalla roccia tra i due contatti che la contenevano. Si può qui risalire abbastanza agevolmente stando leggermente chini, facendo però attenzione a non rimuovere i sassi instabili che spesso scivolano fino al condotto sottostante. Si notano delle travi in legno marcescente, tra i due contatti, dall'aspetto tutt'altro che rassicurante. Giorgio ed io iniziamo a raccogliere terriccio in vari punti della galleria con risultati men che mediocri. Per il lavaggio utilizziamo una sorta di vasca creata appositamente da Giuseppe, formata da un robusto foglio di cellophane sollevato lungo il suo perimetro da un cumulo di pietre: dopo ogni lavaggio si deve procedere a rimuovere il materiale dal fondo della vasca depositandolo sul bordo in modo che l'acqua defluisca nuovamente all'interno della stessa. Dopo alcuni tentativi a vuoto, finalmente raggiungo qualche risultato raccogliendo del vecchio materiale da sotto una trave di legno: in tutto una decina di frammenti incorporati al quarzo dalle dimensioni variabili da 1 a 3 mm. al massimo. Giorgio ed io  lavoriamo con la tradizionale padella, Marco e Beppe invece risalgono ulteriormente sulla sinistra della galleria tra i due contatti che contenevano la vena di quarzo aurifero. Questo fino all'ora di pranzo,  occasione nella quale ci si ritrova tutti insieme sul piano della galleria per mangiare e poi riprendere le proprie attività. La giornata volge infine al termine e, tutto sommato, per il sottoscritto e Giorgio è stata positiva: la fatica è un prezzo che andava sicuramente pagato per arricchire il nostro bagaglio di esperienza. Ci avviamo verso l'uscita, la via del ritorno è molto più agevole avendo lasciato sul posto tutte le bottiglie di acqua. All'esterno troviamo una sgradita sorpresa...piove a dirotto, camminata veloce su per il sentiero fino alla strada e quando arriviamo alle macchine siamo fradici. 

 

All contents copyright
© 2003--2023 VDA
All rights reserved.
No portion of this service may be reproduced in any form.

Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratuita e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti. Posta particolare: per dialoghi privati (giornalisti, istituti ecc.) scrivetemi invece qui.

Indicazioni stradali con Google

Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.