Il Sangone è un corso
d'acqua piemontese il cui "suono" del nome mi riporta
automaticamente ad altri suoi pari della stessa regione italiana,
quale ad es. il Malone, quest'ultimo tra l'altro praticamente
misconosciuto e dove so per certo che alcuni cercatori locali si
divertono a trovarvi oro pregevole in pagliuzze e
piccolissime pepitine che nulla hanno a che fare col tipico oro
alluvionale (e un giorno forse mi deciderò a cercare di prepararne
una scheda al merito).
Anche il Sangone è poco frequentato, e anch'esso è in qualche misura
riconosciuto aurifero. Se dico in qualche misura è solamente
perché, ovviamente, se l'unica cosa che interessa a taluni consiste
nel "far sempre quantità" (e allora ai medesimi conviene certo
rivolger le proprie attenzioni a fiumi come il Ticino, o l'Elvo e
via dicendo, ad altri cercatori interessa invece la "qualità", nel
senso che Questi sono soliti collezionare, conservare distintamente
i loro ritrovamenti a seconda del fiume o torrente presso i quali li
hanno trovati, ottenendo così infine, in seguito ad accurate e
sicuramente appassionanti ricerche, pregevoli e invidiabili
campionature riguardanti anche località "difficili" (quindi
preziose, per capirci).
Detto questo e considerato che il torrente in questione è
storicamente e geologicamente definito aurifero come altri del
circondario, penso sia meritevole aggiungere qui a seguire, sia una
sua mappatura generica, dalle sorgenti sino alla confluenza nel Po
(attraversa sequenzialmente i territori dei comuni di: Coazze,
Giaveno, Trana, Sangano, Bruino, Rivalta, Orbassano, Beinasco,
Torino, Nichelino e infine Moncalieri prima di confluire nel Po),
sia un paio di testimonianze estrapolate dalle mie pag. facebook,
dove alcuni cercatori d'oro asseriscono appunto (bontà loro per
l'utile segnalazione) di aver trovato effettivamente "qualcosa" di
meritevole nel Sangone.