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Sangone

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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Il Sangone è un corso d'acqua piemontese il cui "suono" del nome mi riporta automaticamente ad altri suoi pari della stessa regione italiana, quale ad es. il Malone, quest'ultimo tra l'altro praticamente misconosciuto e dove so per certo che alcuni cercatori locali si divertono a trovarvi oro pregevole in pagliuzze e piccolissime pepitine che nulla hanno a che fare col tipico oro alluvionale (e un giorno forse mi deciderò a cercare di prepararne una scheda al merito).

Anche il Sangone è poco frequentato, e anch'esso è in qualche misura riconosciuto aurifero. Se dico in qualche misura è solamente perché, ovviamente, se l'unica cosa che interessa a taluni consiste nel "far sempre quantità" (e allora ai medesimi conviene certo rivolger le proprie attenzioni a fiumi come il Ticino, o l'Elvo e via dicendo, ad altri cercatori interessa invece la "qualità", nel senso che Questi sono soliti collezionare, conservare distintamente i loro ritrovamenti a seconda del fiume o torrente presso i quali li hanno trovati, ottenendo così infine, in seguito ad accurate e sicuramente appassionanti ricerche, pregevoli e invidiabili campionature riguardanti anche località "difficili" (quindi preziose, per capirci).

Detto questo e considerato che il torrente in questione è storicamente e geologicamente definito aurifero come altri del circondario, penso sia meritevole aggiungere qui a seguire, sia una sua mappatura generica, dalle sorgenti sino alla confluenza nel Po (attraversa sequenzialmente i territori dei comuni di: Coazze, Giaveno, Trana, Sangano, Bruino, Rivalta, Orbassano, Beinasco, Torino, Nichelino e infine Moncalieri prima di confluire nel Po), sia un paio di testimonianze estrapolate dalle mie pag. facebook, dove alcuni cercatori d'oro asseriscono appunto (bontà loro per l'utile segnalazione) di aver trovato effettivamente "qualcosa" di meritevole nel Sangone.

 

 

Torrente Sangone in Piemonte, il suo oro.

Ecco il risultato di una prospezione sul Sangone, da una foto di G.B.

 

 

 

 

 

Segue una mappatura territoriale del corso d'acqua in questione, per potervi accedere.

 

 

 

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Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.