Il geologo - ricercatore Giuseppe
Pipino (in diverse pagine dedicate).
Tra le molteplici pubblicazioni che il dot.
Giuseppe Pipino ha rivolto alla ricerca dell'oro, ne segnalo
qui alcune a puro titolo di esempio: "Le Valli dell'Oro", "Oro,
Miniere, Storia", "Oro del Biellese e le Aurifodine della Bessa",
"Lo sfruttamento dei terrazzi auriferi nella Gallia Cisalpina";
questi ed altri suoi libri (approfondimenti sulla destra) sono
disponibili presso il
Museo Storico Dell'Oro Italiano e inoltre si possono
acquistare
contattando l'autore stesso.
Le
Valli dell'Oro, come già indica il sottotitolo è costituito
da una "miscellanea di geologia, archeologia, storia dell'Ovadese
e della bassa Val d'Orba". Le sue pagine sono ricche di preziose
informazioni altrimenti difficilmente reperibili e che col tempo
andrebbero sicuramente perse se qualcuno ogni tanto non si
prendesse appunto l'impegno di riordinarle e stamparle, come in
questo caso. Il libro inizia spiegando le motivazioni geologiche
che hanno portato alla formazione del noto Gruppo di Voltri, con
relativa descrizione dei suoi minerali attualmente rinvenibili e
prosegue poi analizzando nel dettaglio la
Val d'Orba, la bassa Val d'Orba, la Valle Stura e zone
limitrofe, riportandone le diverse vicende di storia
mineraria che le hanno caratterizzate e che oggigiorno servono a
noialtri per poter inquadrare correttamente il contesto e
poterci così meglio orientare anche a livello di ricerche
odierne e amatoriali. Non mancano infatti importanti appunti
sulle risorse aurifere degli stessi
corsi d'acqua che interessano la zona, illustrando anche per
esteso i primi tentativi di "coltivazione" a livello industriale
che li riguardarono ed i risultati (e riflessioni) che ne
conseguirono. Ma non si parla solo dei fiumi principali, bensì
anche di alcuni ruscelli che pur essendo di dimensioni assai
ridotte si mostrarono (e si mostrano tuttora) assai ricchi in
oro, quali ad es. il Rio Secco
cui è stato dedicato, non a caso, un intero capitolo: infatti
molti di questi piccoli rii sono oggigiorno oggetto di
particolare attenzione da parte dei cercatori d'oro.
Sostanzialmente il libro fornisce molte informazioni a carattere
storico in cui un occhio attento può sicuramente riconoscere ed
elaborare (per sfruttare al meglio) i diversi spunti di
meditazione che offre. Il volume prosegue poi cambiando, ma solo
parzialmente, argomento, orientandosi cioè sia sulla storia
ovadese in generale (riportando in questo caso numerosi e
antichi dati o documentazioni catastali di vario genere) sia sui
ritrovamenti archeologici (con relative foto) che permisero di
ricostruire gli eventi trascorsi.
Per una veloce idea degli argomenti trattati, riporto qui
a seguire l'indice della parte geologica e mineraria (la parte archeologica e catastale l'ho invece
omessa):
Aspetti geologici
dell'Ovadese/50 anni fa il disastro
della diga di Molare/Le manifestazioni piritoso-ciprifere di Ortiglieto
e di Marciazza in Val d'Orba/Il parco Geologico delle Capanne di
Marcarolo/Geologia e idrologia nella Piana dell'Orba/Ecologia e ricerche
minerarie nelle Valli Stura e Orba/Georisorse storiche del territorio
ovadese/Le antiche miniere d'oro dell'Ovadese/I Duchi di Mantova e le
miniere d'oro dell'Ovadese/L'oro della Valle Stura e la sua
storia/Società minerarie estere e miniere d'oro
dell'Alessandrino/Coltivazione industriale delle sabbie aurifere/L'oro
del Rio Secco/Le società minerali Orba e la Cava dell'oro di Portanova/In
un piccolo Museo di Casalcermelli la storia dell'oro dell'Orba (Nota di
Z.G. si tratta della sua ex sede originaria)/Il Museo Storico dell'Oro
Italiano e l'associazione storico-naturalistica cercatori d'oro della
val d'Orba/Il Museo Storico dell'Oro di Predosa.
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ORO, MINIERE, STORIA è un libro assai "corposo" le cui
oltre 500 pagine regalano (è il caso di dirlo) il risultato di colte
analisi sulla situazione aurifera italiana spaziando dalle Alpi sino
alla Sicilia: tutto questo sempre iniziando, come spunto informativo, da
fondamenta geologiche perché naturalmente occorre partire dalle radici (o dal
passato) per capire bene il contesto attuale e poter quindi agire.
Descrivere in poche righe un libro così vasto non è cosa facile e per
quel che mi riguarda non mi sento neanche in grado di farlo; posso però
esporre le personali impressioni che
ho provato sin dalla prima volta che l'ho sfogliato. Mi sono cioè
subito reso conto che di avere in mano una sorta di "summa"
dedicata a raccogliere in forma attenta e sistematica non solo gli
innumerevoli apporti scientifici che l'autore ha dato (e continua a
dare) al
nostro paese, ma anche una selezione accurata delle più rilevanti
risposte storiche sull'oro italiano ottenute nel tempo da altri
studiosi. Il libro si sviluppa in quasi quaranta capitoli in cui i
rispettivi argomenti vengono spesso contemporaneamente esposti sia
secondo le conoscenze dell'autore, sia secondo secondo quelle di altri
competenti: non sempre dette opinioni coincidono e questo secondo me è
un modo positivo ed equilibrato di esporre le problematiche perché
invita il lettore a interagire con proprie riflessioni al merito. Il tutto
è inoltre arricchito da frequenti incursioni in pagine
di storia che si riferiscono a indiscussi luminari quali Plinio,
l'Agricola (fondamentale il suo De Re Metallica, del
1556, che rimarrà per almeno due secoli punto di assoluto
riferimento sull'oro e sulla metallurgia in generis), Robilant e altri. Si parla infatti sia di passato
che di presente, di Nord e di Sud, di miniere e di fiumi, di
cose "nuove" e di altre già pubblicate, di
oro e anche di altri minerali, di approvazioni e di disaccordi
scientifici. Leggendolo si apprendono anche "curiosi" retroscena
altrimenti riservati ai soli addetti ai lavori, ma soprattutto si
dispone di una quantità enorme di materiale informativo per la ricerca:
credo che questo libro vanti il primato, tra le pubblicazioni sull'oro
ancora facilmente reperibili sul mercato, di essere quello che raccoglie
in un unico volume la maggior quantità d'informazioni utili all'oggi sulla situazione
aurifera italiana.
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Vedi foto un pochino
ingrandita.
Nel 2012
è stato pubblicato un libro sull'oro della Bessa a mio avviso molto
importante perché i suoi contenuti non solo spaziano generosamente sulle
varie tematiche riguardanti la questione (cosa già di per sé pregevole),
ma espongono l'argomento in misura decisamente approfondita quale
risultato di innumerevoli ricerche sia consultando testi antichi sia con
varie ricognizioni in loco da parte dell'autore. Il libro, al momento
della sua uscita costa 20 Euro circa ed è in vendita presso la Libreria
Giovannacci di Biella, oppure si può richiederlo al Museo (anche da qui info@oromuseo.com)
che provvederà alla spedizione. NOTA. Negli
approfondimenti a destra ci sono alcuni anticipi sui contenuti,
compreso l'indice.
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Ecco
un altro lavoro di Pipino, tra l'altro assai recente
(2015): ne riporto a seguire sia l'indice dei principali
argomenti trattati (in sostanza, studi sugli antichi
sfruttamenti) sia la biografia sull'autore riportata sul retro
di copertina.
1)Abstract:
exploration of gold-bearing terraces in Cisalpine Gaul Region.
2)Autori classici (nell'antichità, nota aggiunta da z.g.) e
miniere italiane. 3)I Liguri? Mai esistiti. 4)La "sovranità"
delle miniere in epoca romana. 5)Aurifodine e sfruttanento dei
terrazzi auriferi. 6)I ritrovamenti archeologici di Epoca Romana
nell'Ovadese e bassa Val d'Orba. 7)Le aurifodine dell'Ovadese.
8)Rondinaria di Silvano d'Orba: il luogo dei canali (auriferi).
9)Liguri o galli? Sicuramente Celti: il caso dei Salassi.
10)L'oro nel fronte meridionale dell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea
e nella bassa Pianura Vercellese. Interesse storico, conseguenze
geo - politiche, testimonianze archeologiche. 11)Emergenze
archeologiche, vere e presunte, nelle aurifodine della Bessa.
12)La "Ruina Montium" e il principio di Pascal applicati alle
aurifodine romane. 13)Victimula-San Secondo e l'invenzione degli
Ictimuli (o Vittimuli). 14)L'oro del Cervo e le aurifodine di
Biella. 14)Resti di aurifodine sulla sponda piemontese del
Ticino in provincia di Novara. 15)Castelnovate. 16)L'aurifodina
di Bombinasco nel Canton Ticino. 17)L'oro dell'Adda e l'aurifodina
di Solza.
NOTE
BIOGRAFICHE SULL'AUTORE (su retro copertina del medesimo
libro):
Giuseppe Pipino è nato a Napoli nel 1942, da padre partenopeo e
madre romagnola, e ha vissuto in varie parti d'Italia, prevalentemente a Genova e a Milano. Attualmente vive in campagna in comune di Rocca Grimalda (AL).
Già diplomato Computista Commerciale, alla fine degli anni ’6O ha avuto i primi contatti con appassionati di mineralogia, a Genova, e nella stessa città, presso il Liceo Enrico Fermi, nel 1971 ha conseguito il Diploma di
Maturità Scientifica, per poter accedere all’Università.
Nel 1975 ha conseguito il Diploma di Laurea in Scienze Geologiche presso gli istituti di Geologia e di Petrografia, Mineralogia e Geochimica dell’Università di Milano, con una Tesi su "I giacimenti auriferi dei Laghi di Lavagnina nel Gruppo di Voltri
orientale". In seguito ha esteso gli studi a tutto il Gruppo, prima come collaboratore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, poi come consulente della NORANDA, una delle maggiori compagnie minerarie del mondo.
Nel 1982 è stato inserito nel roster internazionale dell’ONU, quale esperto in "Geological and Geochemical Exploration", ed ha eseguito studi e ricerche sui giacimenti minerari legati alle ofioliti degli emirati arabi.
Dal 1977 al 1991 è stato Amministratore e tecnico della "TEKNOGEO Snc., Indagini Geologiche e Minerarie", e ha eseguito prospezioni minerarie in varie zone d’Italia e
all’estero, in partnership con le maggiori compagnie minerarie internazionali. Si è, in particolare, occupato di prospezione e coltivazione di mineralizzazioni legate alle ofioliti e di depositi auriferi, primari e alluvionali, in varie parti del mondo.
Nel 1989 ha pubblicato le prime descrizioni, in assoluto, delle mineralizzazioni aurifere epitermali in Italia, la loro prima caratterizzazione giacimentologica e le prime ipotesi
metallogeniche, mettendo fortemente in dubbio le teorie, allora dominanti, di genesi prevalentemente sin-sedimentaria dei giacimenti metalliferi, e provocando la rivalutazione delle tesi idrotermali.
Fra il 1986 e il 1987 ha evidenziato e segnalato, alla Soprintendenza Archeologica per il Piemonte, la presenza di cumuli di ciottoli residui di antiche coltivazioni dei terrazzi auriferi alluvionali (aurifodine) nell’Ovadese, nel Canavese e nel Vercellese, prima sconosciuti, e ha poi studiato dettagliatamente quelli del Biellese e della Valle del Ticino, per i quali si avevano notizie scarse e controverse.
Dal 1980 al 1995 è stato redattore della Rivista Mineralogica Italiana e ha collaborato attivamente con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino per la compilazione
dell’ "Inventario Mineralogico Piemontese". È autore di numerose pubblicazioni a carattere mineralogico, idrogeologico, giacimentologico e storico - minerario che interessano gran parte del territorio italiano.
A lui si debbono le attuali conoscenze sulla presenza dell’oro in Italia, presenza che, nonostante i trascorsi storici, agli inizi della sua carriera era misconosciuta,
sottovalutata o del tutto negata, anche a livello accademico. A lui, e alle manifestazioni da lui organizzate, si deve pure lo sviluppo assunto negli ultimi anni dalla ricerca aurifera
amatoriale.
Nel corso delle sue ricerche ha sempre cercato di raccogliere, ordinare e divulgare tutte le testimonianze relative ad antiche attività minerarie in Italia, in particolare alla presenza e alla raccolta dell’oro, materiali che gli avevano consentito di costituire, nel 1987, il Museo Storico dell’Oro Italiano.
NOTA
di Z.G. Nella precedente pagina
c'è un'altra
biografia (ed altre "info") su questo illustre geologo che mi sento
onorato di aver in conosciuto.
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ALTRO
LIBRO e suo indice: Introduzione / Liguri o Galli? sicuramente
Celti: il caso dei Salassi / Romanizzazione del Vercellese e
presunta presenza dei Salassi nel Biellese. Alcune
considerazioni e qualche precisazione / Il "fantastico cromlech"
di Cavaglià e altre "eredità
Gambari" nel Biellese /
Relazioni settecentesche
del sottotenente Vallino e del Cavalier di Robilant
sull'oro alluvionale del Canavese - Vercellese - Biellese /
L'oro del fronte meridionale dell'Anfiteatro Morenico d'Ivrea.
Interesse storico, conseguenze geo - politiche, testimonianze
archeologiche / Il limes romano anti - Salassi dell'Anfiteatro
Morenico d'Ivrea / Victimula - San Secondo e l'invenzione degli
Ictimuli (o Vittimuli) / A proposito di "Oro, Pane e Scrittura",
Salassi, Aurifodine di Ictimuli e lapidi funerarie.
Nota di Z.G.
Libro pubbl. nel 2018, ciò che ho evidenziato corrisponde a quel
che ho inserito nel Sito, a titolo di esempio del contesto,
autorizzato dall'autore.
PS. Chi desidera informazioni su come acquistare questo libro
(credo anche per spedizione postale)
contatti l'autore.