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1) L'attrezzatura da torrente
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Gli stivali : sono scontati e la loro altezza dipende dal
genere di "lavoro" che si intende svolgere, nel senso che se
il materiale da raccogliere é all'asciutto, saranno probabilmente
sufficienti quelli sotto al ginocchio, i quali torneranno utili al
momento del lavaggio. Se invece s'intende raccogliere nell' acqua, ci si
muoverà sicuramente più a proprio agio con gli stivali sopra al
ginocchio e che eviteranno fastidiosissime infiltrazioni. |
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Una
pala, un setaccio ed un secchio in cui riversare il
"fino". |
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Un paranco (paranchino lungo un metro e
più) é utile nei torrentelli di montagna perché oltre ad aiutare a
smuovere il materiale che verrà poi raccolto con la pala, permette
anche di spostare macigni di notevoli dimensioni i quali sono sovente
ottimi posti da ricerca. |
| Il palotto, così chiamato in gergo é
per intenderci quel mestolone oblungo con cui una volta agli empori si
raccoglieva la farina o zucchero etc. dai "cassonetti" per poi
pesarla. Si tratta di un utensile molto utile, sia per sostituire la
stessa pala in angolini angusti, sia per quando al termine della giornata é
venuto il momento di ripulire la canaletta, inclinandola quindi lateralmente
e facendovi defluire sopra poca acqua alla volta affinché il materiale da
essa finora trattenuto possa scorrere ed esser raccolto in un secchio (o
già nella batea) posto al suo margine inferiore. |
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Per quanto riguarda invece i setacci,
nei fiumi si usa generalmente la grossa griglia appoggiata obliquamente per
terra e sostenuta da un bastone, di modo che gettandovi contro la terra a
palate, da un lato si depositerà la ghiaia (lo scarto) e dall' altra il
fine utile. Nei torrentelli di montagna invece, per problemi di spazio e
movimento é preferibile invece usare un setaccio...portatile che si può
posare direttamente su di un secchio che conterrà il "fino". |
| La canaletta (o
canalina) o scaletta, é l'utensile
creato appositamente per "passare" molto materiale. Si tratta di una sorta di asse lungo indicativamente 90cm. con, sui lati
maggiori, due rispettivi bordi
alti circa 5cm. La canaletta viene posata e disposta nel senso della
propria lunghezza nella corrente d'acqua con l'accortezza che questa vi scorra dentro senza
troppo impeto e non strabordando dai lati. Il "pavimento" di questo attrezzo non é
liscio, bensì solcato da diverse scanalature profonde indicativamente un cm. e
mezzo e larghe, in direzione della corrente, circa il doppio e le quali
attraversano detta canaletta in tutta la sua larghezza. |
| Questi solchi, a causa
dell'impetuosità dell'acqua, nei torrenti li si preferiscono più
profondi rispetto a quelli larghi e appena accennati tipici delle
canalette da fiume perché in quest'ultimo, generalmente l'Oro, per quanto diffuso
é molto più piccolo, per cui gli bastano scalini appena accennati per
depositarsi ed inoltre la corrente é più mansueta che nelle acque di
montagna. Le canaline da
torrente sono inoltre solitamente se non più corte senz'altro più
strette (misurano cioè dai 20 ai 40 cm.) delle altre e questo per il
semplice motivo
che non sempre, tra cascatelle e sassi vari, é facile trovare un posto
idoneo alla sua collocazione. Per imparare ad utilizzare questo attrezzo
vedi gli approfondimenti qui a destra. |
| La Batea
(padella,piatto,gave), simbolo per così dire del
cercatore d'Oro, é
generalmente acquistabile presso le diverse mostre di minerali che
d'estate presenziano qua e là. Non possedendola si può pur sempre
rimediare con una bacinella di analoghe dimensioni , anche se questo
significherebbe semplicemente complicarsi la vita. Nella Batea,
naturalmente, oltre al materiale proveniente dal lavoro concluso di una
canaletta,
vi si può mettere invece anche direttamente del materiale raccolto e già
setacciato preso in ogni dove. La batea torna senz'altro utile anche per fare
qua e là dei piccoli "assaggi" i quali risultati
determineranno la scelta precisa del posto di lavoro. Per imparare ad
usare questo attrezzo vedi gli approfondimenti qui a destra. |
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La
pompetta o succhiello. Altro nome in gergo:
l'unica maniera che mi viene in mente per tentar di descrivervi questo
piccolo ma utilissimo aggeggio consiste nel dirvi di provare a
immaginare una piccola bottiglietta di succo di frutta, la quale
anziché esser di vetro sia di morbida plastica (meglio se trasparente)
ed il cui tappo sia forato per l'inserimento di una cannuccia flessibile
che scende fino alla metà del contenitore per invece fuoriuscirne
di una decina di centimetri. Questo attrezzo consente (gli oggetti da
"acchiappare devono essere coperti d'acqua) sia di estrarre
pagliuzze dalla canaletta (ma in questo caso ci vuole un pò di pratica)
che di risucchiare l'Oro dalla Batea mano a mano che lo si
individua. |
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Due contenitori
con chiusura ermetica. Uno di questi, dalle dimensioni del tutto approssimative di quelle di un posacenere molto alto, servirà
eventualmente a versarvi dentro il "concentrato"
ottenuto dal lavaggio con la padella, mentre l'altro potrà senz'altro
tornar utile nel caso di qualche singolo ritrovamento particolare che si
preferisce non mischiare al resto. |
2) Attrezzatura in
miniera
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Abbigliamento. In miniera, a meno che non si tratti di "buchi"
brevissimi, é bene essere molto coperti, soprattutto se si intende
stazionare in qualche posto prescelto anziché semplicemente
visitare il sotterraneo ed ancor più se la galleria in questione é
comunicante con altre uscite (la qual cosa procurerebbe ovviamente
fredde correnti d'aria). Si consideri inoltre che la probabile
presenza di solfuri alterati tipo Limonite
etc. sporca spesso in modo irreversibile sia le scarpe chi i vestiti,
per cui ci si regoli. |
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Le torce classiche
possono esser utili tutt'al più per una breve e superficiale visita
in miniera perché, generalmente,
producono una luce troppo "direttiva" e che tra l'altro non evidenzia sufficientemente bene il colore
dell'Oro da alcune piriti o calcopiriti alterate. L'Acetilene invece(lampada a carburo, vedi anche sotto la voce "il casco"), pur facendo una luce
poco diffusa o potente, ha
un tipo di luminosità che permette di distinguere ottimamente i
vari minerali l'uno dall'altro. Attualmente, il sistema migliore conosciuto da chi
scrive consiste nell'utilizzare una piccola lampada a gas, da
campeggio, alla quale verrà tolto il vetro per esser questo
sostituito da un "tronchetto" di tubo della stufa cui
sarà stata asportata un'intera porzione per ottenere la finestrella
anteriore. L'attrezzo che ne risulta, oltre a consentire la
regolazione della luminosità ed un lungo e direttivo fascio
di luce utile per gli spostamenti, ha inoltre l'importante pregio di
ben evidenziare l'Oro nei confronti di altri minerali. P.s. portarsi
appresso un paio di "retine" di riserva perché, una volta
accese,diventano fragilissime. Altra informazione, una bomboletta di
gas tenuta a "pieno regime" dura dalle cinque alle sei ore. |
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Il casco é sicuramente utile a chi
non é avvezzo a star sempre, in questi frangenti, con la testa
"china". Esistono inoltre dei
caschi sul cui lato anteriore é incorporato l'ugello dell'Acetilene
; quest'ultimo, collegato tramite un tubicino al serbatoio del
Carburo (posto solitamente in tasca o allacciato ad una cintura), emana la luce consentendo al
tempo stesso di avere le mani libere. |
| La mazzetta da 2 kg, unita ad
un punteruolo (quest'ultimo generalmente preferibile allo
scalpello) consente di agire già efficacemente sul filone quarzoso
: più piccola serve a poco e piuttosto, per lavori
"corposi", sarà utile usarne una ancor più pesante. |
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I guanti, ben robusti, oltre a
riparare dal freddo, proteggono dalle martellate
"sbagliate". |
| Una piccola zappetta dal
manico corto può tornar
utile nel caso si volesse frugare per
terra. |
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altre pagine del sito vecchio
Uso della Batea Uso della Canaletta Mille piatti e canalette
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www.minieredoro.it
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