E' UNA SEZIONE COMPOSTA DA UNA
MANCIATA DI PAGINE CHE HANNO LO SCOPO DI FORNIRE, OLTRE AD ALCUNE
NOZIONI FONDAMENTALI SULLA RICERCA AURIFERA, ANCHE DEI SOGGETTIVI MA
SINCERI SUGGERIMENTI CHE HANNO L'INTENTO DI AIUTARE CHI SI TROVA ALLE
PRIMISSIME ARMI". |
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Le righe che
seguono intendono fornire tutte le
informazioni necessarie affinché una persona fino ad ora assolutamente
estranea all'argomento abbia potenzialmente la possibilità di diventare
in breve tempo ed a tutti gli effetti un "cercatore d'oro
amatoriale". Per poter arrivare in tempi ragionevoli alla
realizzazione di quanto sopra, sarà necessario da parte mia omettere
molte precisazioni ed approfondimenti e cercare piuttosto di trasmettere
le nozioni fondamentali, subito fruibili che possono portare ad una
qualche gratificazione materiale: questo perché in tutte le attività,
quando manca l'appagamento materiale si finisce spesso con l'arrendersi
presto (troppo presto in questo caso perché i migliori cercatori che il
sottoscritto ha avuto la fortuna di conoscere hanno nel tempo acquisito
una pazienza quasi maniacale se non esagerata). Concepito questo ed
armandosi quindi oltre che di buona volontà anche di pazienza, si
cerchi di memorizzare i suggerimenti di queste due o tre schede a
seguire per poi agire materialmente in una delle località che verrà
proposta all'esterno della sezione. ORO
ALLUVIONALE (cioè sulle sponde dei fiumi)
L'Oro rinvenibile nei fiumi o torrenti proviene dalla remota epoca delle glaciazioni.
I ghiacciai che ricoprivano le nostre
vallate montane, spaccandosi e rotolando piano piano all' alzarsi
generale della temperatura si portarono appresso tutto quanto trovarono
sul cammino, oro compreso. Dette particelle
d'oro si disseminarono quindi nelle pianure sottostanti le Alpi. Quando i
fiumi hanno l'acqua grossa e cioè vanno in piena raspano le loro sponde:
le cose più leggere vengon portate lontano dalla forza dell'acqua mentre
quelle più pesanti si depositano sulla sponda alla prima ansa o rallentamento della
corrente formando così una "punta". In questo Sito sono
descritte e localizzate d'ufficio svariate punte classiche che si
riformano anno dopo anno e ben conosciute dai cercatori d'Oro
perché questa
è una "faccenda fisica" e non data al caso: intendo dire che se
si cerca fuori da una punta non si troverà mai nulla, mentre quando si
estrarrà materiale da una punta si potrà trovare poco o tanto a seconda
della condizione annuale visto che queste concentrazioni si ripetono
periodicamente nello stesso posto ma non necessariamente in egual misura.
Per vagliare se una punta possa essere redditizia (e quale sua porzione
esatta
sia la migliore) conviene fare
innanzi tutto dei piccoli
"assaggi preliminari" qua e là con la padella osservandone i
risultati per poter così scegliere
dove "lavorare" di preciso piazzando la canaletta (se la si ha
ovviamente: quest'ultimo è un attrezzo non indispensabile ma utilissimo
perchè permette di moltiplicare il materiale lavorabile e quindi anche i
risultati). Durante questi "assaggi" bisognerà porre attenzione
al contenuto finale della batea: l'abbondanza di magnetite sarà già un
segnale incoraggiante (se non addirittura indispensabile). Anche l'occhio,
da solo, può dare il suo valido contributo perché se dietro alle
pietre di superficie sono visibili delle strisce o triangoli di materiale
scuro (che è solitamente pesante magnetite) si ha già un buon indizio che lì
si sia raggruppato minerale pesante.
Questi sono quindi i due punti fondamentali
che definiscono la ricerca dell'oro alluvionale:
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1) |
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(padella,un
paio di semplici oggetti + la facoltativa canaletta). |
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2) |
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(l'accumulo
dell'oro alluvionale sui bordi dei fiumi). |
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Come
si può notare la faccenda è meno complessa di quanto si possa credere.
Qui è stato infatti ridotto tutto a due argomenti
coi quali sarà però indispensabile acquisire la massima confidenza
perché sarà proprio questa a determinare i risultati delle ricerche.
Si ripete che la canaletta non é un elemento indispensabile ma utile e
si può cominciare senz'altro senza, utilizzando cioè solo la
cosiddetta padella
(che tecnicamente si chiama Batea).
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ORO
NATIVO |
In Italia lo si trova in pochissime
miniere. Si intende per "nativo" quell' Oro distribuito nei
filoni di quarzo e quasi sempre ben visibile ad occhio nudo. Questo tipo
di mineralizzazione interessa particolarmente i cercatori
"amatoriali" perché si ha in questa occasione la possibilità
di trovare delle cose significativamente estetiche e gratificanti. Per
farla breve, ci si potrebbe cimentare anche con la pirite aurifera ma
certo non si avrebbe la possibilità di estrarre dalla roccia quanto
sopra. L'oro nativo può essere grosso, piccolissimo, dendritico, associato
ad altri minerali, cristallizzato, lamellare
etc. ed anche il suo colore può variare un pochino.
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ORO NATIVO NEI TORRENTELLI ALPINI (cioè nei pressi di
miniere d'oro) |
Chi ha mai detto che per trovare Oro nativo
(def.)
sia assolutamente necessario entrare in
miniera ? I corsi d'acqua, anche piccolissimi, posti immediatamente a
valle dei giacimenti contenenti questa tipologia di Oro, contengono
quasi sempre residui più o meno vistosi di questa mineralizzazione.
Nella foto qui a lato, ad esempio, un più che pregevole campione di Oro nativo trovato nel
torrente Messuere (collezione U. Magnani). Se ti interessa
l'argomento clicca sul suo biscottone.
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