La canaletta è da usarsi quando si desidera
"passare" molto materiale, ad esempio nel caso ci si rechi su
una Punta e s'intenda lavorare sistematicamente per sfruttare al meglio
il tempo disponibile. Qui sotto viene riportato lo schizzo di una
canaletta cui sono stati intenzionalmente omessi i bordi affinché se ne
veda chiaramente la fisionomia.
La si depone nell'acqua di modo che il
breve tratto senza scanalature risulti a monte, si farà quindi in modo
che l'acqua vi scorra dentro con fluidità, senza rigurgiti,
ricoprendone di due o tre centimetri il fondo e formando una minuta ma
netta cascatella alla sua uscita a valle. La direzione dell'acqua che vi
entra dovrà essere assolutamente in linea con la canaletta stessa cioè
in direzione della sua lunghezza e la conferma di un esatto
posizionamento (purtroppo non sempre possibile) ci verrà data notando
che nella scaletta il flusso della corrente disegna visibilmente una
sorta di "V" i cui lati iniziano ai margini superiori
dell'attrezzo per congiungersi in un vertice che punta invece più in
basso e ad egual distanza dai bordi laterali: é abbastanza importante
la visualizzazione di questo "triangolo" d'acqua perché
dimostra che il suo flusso é bene orientato verso il centro e non
ammucchierà quindi sconvenientemente il materiale su uno solo dei lati
della tavola. Se si nota invece che il materiale tende inevitabilmente a
disporsi in maniera non omogenea, si può risolvere il problema mettendo
"a raggiera" alcune pietre subito a monte delle estremità
della scaletta costringendo quindi l'acqua ad incanalarsi correttamente
e, se il caso, anche ad aumentare di volume. Concluso il posizionamento
si appoggeranno infine un paio di grossi sassi esternamente ai bordi di
modo che, posandovisi sopra obliquamente, garantiranno stabilità
all'oggetto. Finalmente, sulla parte a monte, senza intagli, si può ora
versare a manciate il setacciato: se la collocazione é corretta, buona
parte del materiale più leggero se ne andrà insieme all'acqua e
gradatamente si occuperanno di cose leggere le "righe" più in
basso, mentre le cose pesanti (nera magnetite, pirite e oro) si
fermeranno ai primissimi intagli a monte. Talvolta occorrerà smuovere
con un bastoncino sottilissimo il contenuto degli incavi affinché
fuoriescano gli accumuli inutili: è quest'ultima un'operazione delicata
e che va fatta partendo sempre dalle righe a valle. Al termine della
giornata si solleverà con calma e orizzontalmente la canaletta per poi
inclinarla in diagonale come nei disegni sottostanti, sulla padella,
dove aiutandosi con un po' d'acqua vi si trasferirà con attenzione
tutto il suo contenuto per concluderne infine la separazione.
Queste due immagini sono state tratte da un opuscolo di M.
N. André e A. Pivi mentre lo schizzo della canaletta proviene da
una pubblicazione di G. Pipino.