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Uso della Canaletta

 

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pubbl. di Miniere d' Oro,(2003) 

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Al momento in cui si decide di dedicarsi alla ricerca dell'Oro probabilmente non si dispone ancora della canaletta (detta anche scaletta o asse) ma qui se ne fa ugualmente la descrizione per dare un informazione valida su tutto quanto riguardi l'attrezzatura. 

La canaletta è da usarsi quando si desidera "passare" molto materiale, ad esempio nel caso ci si rechi su una Punta e s'intenda lavorare sistematicamente per sfruttare al meglio il tempo disponibile. Qui sotto viene riportato lo schizzo di una canaletta cui sono stati intenzionalmente omessi i bordi affinché se ne veda chiaramente la fisionomia.

La si depone nell'acqua di modo che il breve tratto senza scanalature risulti a monte, si farà quindi in modo che l'acqua vi scorra dentro con fluidità, senza rigurgiti, ricoprendone di due o tre centimetri il fondo e formando una minuta ma netta cascatella alla sua uscita a valle. La direzione dell'acqua che vi entra dovrà essere assolutamente in linea con la canaletta stessa cioè in direzione della sua lunghezza e la conferma di un esatto posizionamento (purtroppo non sempre possibile) ci verrà data notando che nella scaletta il flusso della corrente disegna visibilmente una sorta di "V" i cui lati iniziano ai margini superiori dell'attrezzo per congiungersi in un vertice che punta invece più in basso e ad egual distanza dai bordi laterali: é abbastanza importante la visualizzazione di questo "triangolo" d'acqua perché dimostra che il suo flusso é bene orientato verso il centro e non ammucchierà quindi sconvenientemente il materiale su uno solo dei lati della tavola. Se si nota invece che il materiale tende inevitabilmente a disporsi in maniera non omogenea, si può risolvere il problema mettendo "a raggiera" alcune pietre subito a monte delle estremità della scaletta costringendo quindi l'acqua ad incanalarsi correttamente e, se il caso, anche ad aumentare di volume. Concluso il posizionamento si appoggeranno infine un paio di grossi sassi esternamente ai bordi di modo che, posandovisi sopra obliquamente, garantiranno stabilità all'oggetto. Finalmente, sulla parte a monte, senza intagli, si può ora versare a manciate il setacciato: se la collocazione é corretta, buona parte del materiale più leggero se ne andrà insieme all'acqua e gradatamente si occuperanno di cose leggere le "righe" più in basso, mentre le cose  pesanti (nera magnetite, pirite e oro) si fermeranno ai primissimi intagli a monte. Talvolta occorrerà smuovere con un bastoncino sottilissimo il contenuto degli incavi affinché fuoriescano gli accumuli inutili: è quest'ultima un'operazione delicata e che va fatta partendo sempre dalle righe a valle. Al termine della giornata si solleverà con calma e orizzontalmente la canaletta per poi inclinarla in diagonale come nei disegni sottostanti, sulla padella, dove aiutandosi con un po' d'acqua vi si trasferirà con attenzione tutto il suo contenuto per concluderne infine la separazione. Queste due immagini sono state tratte da un opuscolo di M. N. André e A. Pivi mentre lo schizzo della canaletta proviene da una pubblicazione di G. Pipino.  

   

 

 

NOTA BENE. La canaletta è un attrezzo utilissimo ma non indispensabile: se non lo si avesse si può procedere tranquillamente con la padella.

 

 

 

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