Foto di C, & A Buso, con testo di Z.G. |
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Tramite queste foto che Christian e Alceste Buso mi hanno permesso di utilizzare,
in questa pagina provo a descrivere come sia stata realizzata la
canaletta in questione, riportando anche alcune informazioni utili sia
sulla costruzione e caratteristiche di quelle in legno sia sulle
peculiarità delle canalette in generale. |
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Nella foto, il ripiano iniziale di legno sul quale è stata poi costruita
la canaletta in questione (in talune zone, quest'attrezzo fondamentale per la ricerca
dell'oro alluvionale presso i fiumi è invece
chiamato scaletta)e qui lo si vede con già fissati i due relativi fianchi o
bordi laterali che al momento dell'utilizzo costringeranno l'acqua a
scorrervi dentro "incanalata". Sulla sinistra si può notare anche la
presenza di un gradino già applicato: rispetto al fluire della corrente
si tratterà dell'ultimo gradino e quando, più a monte e distanziati di
pochi cm. l'uno dall'altro, si provvederà ad applicare sequenzialmente
anche tutti gli altri (foto sotto), tra i medesimi si otterranno i
relativi solchi utili al deposito dell'oro e dei minerali pesanti. Sulla
parte destra di questa immagine s'inserirà invece un ampio ripiano dello
stesso spessore (altezza) dei gradini che servirà a versarvi il materiale
"da passare". |
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Strutturalmente
la canaletta è qui completa: sulla destra il ripiano per versarvi il
materiale, quindi gradini e solchi vari in cui rimarrà il cosiddetto
concentrato da lavare a fine giornata con la
Batea. Per l'assemblaggio si
usano chiodini (o viti) e Vinavil o similari Ne approfitto per ricordare
quanto sia importante, anzi fondamentale, che i fianchi a monte e a
valle degli scalini (o gradini, cioè le traversine) cadano verticalmente
sull'asse: nelle canalette di una volta, i fianchi a valle dei gradini
(per capirci, i fianchi dove l'acqua cade nei solchi) avevano addirittura
spigolo "rientrante" e questo per creare un'ulteriore protezione dalla
forza della corrente, uno spazio di quiete nel quale le scagliette d'oro
cadutevi giacevano "al sicuro"; oggigiorno questa pratica non la si usa
quasi più, sia perché spesso la canaletta anziché in legno è di altro
materiale non modificabile, sia perché un taglio di caduta verticale è
già più che
sufficiente. |
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Rimane infine
da provvedere alla verniciatura, che si risolverà armandosi quindi di
impregnante, vernice (meglio entrambi) tenendo presente che occorrerà
utilizzare un colore col quale le scagliette d'oro che vi si depositeranno
si evidenzino particolarmente, dandoci così la possibilità d'individuarle
e di conseguenza valutare anche la qualità del materiale che stiamo
trattando. Da sempre (e non a torto) il colore preferito è stato il nero:
in questi ultimi anni, ma questo vale soprattutto per la
Batea, vengono usati anche il verde e il blu. |
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La canaletta è
finalmente pronta all'uso: misure ecc. sono state qui tralasciate
perché già disponibili, in vari formati,
in altre pagine di
questo Sito. Un grazie a Christian e
Alceste Buso per le foto, Z.G. |
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Attrezzatura. |
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