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Federica
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Questo settore è il più importante dell’intero
distretto al pari del settore di Ciamousira e comprende diversi gruppi di
filoni di dimensioni varie: i 13 filoni di Bechaz, il filone
Bouchaille, Crestelle, Via Bechaz e Trivera (fig. 42). Si definiscono
“di tipo Bechaz” in quanto sono tutti a quarzo e pirite aurifera e
sono stati sfruttati anche per il rame. Ci sono poi numerosi altri
filoni di minore importanza anche se simili di cui, però, non abbiamo
tenuto conto.
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Miniere
di Bechaz (Au)
Foglio Challant
X= 401,7 a 401,9 Y= 5065,1 a 5065,3
I gneiss
occhiadini presentano diverse intrusioni di quarzo tutte con lo stesso
orientamento, di conseguenza sono stati coltivati solo i 13 filoni
risultati maggiormente mineralizzati e sono gli stessi di cui parleremo
in seguito (fig. 10 e 43).
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Accesso:
Dal tornante appena sopra Arbaz si prende la strada interpoderale che
conduce direttamente ai filoni inferiori.
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Lavori:
I filoni dall’1 al 6 sono stati coltivati attraverso 4 traversobanchi
di lunghezza compresa tra 100 e 150 m, alcune gallerie (100 a 200m) e
alcuni ribassi che fungevano da collegamento tra le varie gallerie e la
superficie. Il minerale
estratto, attraverso le discenderie, veniva portato all’esterno a
livello del traversobanco n°1. Qui veniva poi frantumato nei mulini
presenti nei pressi dell’ entrata della galleria. I
traversobanchi e le gallerie dei filoni da 1 a 4 sono ancora in buono
stato di conservazione., mentre le gallerie del filone 6 sono crollate.
I filoni dal 7 al 13 sono stati solo grattati per mezzo di alcune
trincee oggi ostruite o ispezionati per mezzo di gallerie molto corte
(fig. 44,45,46,47,48,49).
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GEOMETRIA:
I filoni di Bechaz sono
caratterizzati da un grande sistema di fratture parallele, per cui l’orientamento
medio è N60 e la pendenza è 65°NW (fig. 24). Si
trovano tutti incassati negli ortogneiss occhiadini, anche se i filoni
n°6 e 9 si sviluppano all’interno di gneiss anfiboliti, qui di poco
spessore, poi si interrompono al livello della zona di contatto con i
calcescisti. Le dimensioni
dei 13 filoni non sono le stesse; il filone n°3, che è il più
conosciuto, è lungo 160m, ha un dislivello di meno di 80m e il suo
spessore varia tra 0,3 e 1,2m, in media 0,7m. Gli
altri filoni sono di minore importanza; il più piccolo è il filone
n°1 con una lunghezza di 30m. La maggior parte di essi misurano un
centinaio di m circa (fig. 43) con una potenza di 0,5m. Il loro
dislivello non è conosciuto in quanto non sono stati eseguiti lavori in
profondità.
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LA
GANGA: Di frequente la ganga presenta delle intrusioni di gneiss
occhiadini non ossidati, come nel caso dei filoni incassati negli
anfiboliti. Allo stesso modo non si riscontrano alterazioni dovute alla
natura acida e il basso tenore di ferro degli gneiss. All’altezza
del traversobanco Bechaz, il filone n°4 presenta un’altra
particolarità: la faglia qui presenta un misto grossolano tra gneiss,
quarzi e piriti; di conseguenza i limiti tra il filone stesso e la
roccia madre risultano di difficile individuazione. La
ganga è principalmente costituita da quarzi, a volte è presente della
calcite rosata (filone n°4). Il quarzo è di tipo massiccio bianco o
rosso (ossidi di ferro), a volte anche sotto forma di cristalli che
formano delle druse di dimensioni eccezionali (fig. 27): placche di
diversi m, cristalli alti fino a 30 cm, ricoperti da incrostazioni di
limonite, ocra e argilla. |
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Mineralizzazione:
I solfuri sono
rappresentati da: pirite, calcopirite, galena e blenda (rara).
Arsenopirite non ne abbiamo trovata. La
pirite è senz’altro la più frequente e la si trova sotto due
aspetti: nelle parti sterili del filone, si tratta di cubi millimetrici
molto frequenti sul quarzo, quindi essa rappresenta il minerale aurifero
nelle zone ricche di pirite massiccia., fino ad arrivare a costituire
delle colonne mineralizzate lunghe 80 m con 60m di pendenza, come per il
filone 3. Qui la pirite friabile si concentra in ammassi di diversi
decimetri (fig. 28). Questo
tipo di pirite ha una sezione lucida ed è spesso fratturata. Queste
microfessure sono riempite dal quarzo, dalla calcopirite, dalla galena e
dall’ematite. L’oro
nativo è stato osservato in microinclusioni (10u) su quarzo o mischiato
alla pirite. Ciò è stato confermato da uno studio alla microsonda
elettronica della pirite da parte del laboratorio di DMG-SEM.GSS.CEN di
Grenoble. È stata messa in
evidenza un’inclusione di oro di 10X5u in una sezione di pirite
proveniente dalla colonna del filone n°3; essa è risultata composta
per il 90% da oro e per il 10% da argento (fig.80). In effetti l’oro
nativo visibile a occhio nudo non è frequente in queste zone
mineralizzate e in questo caso risulta essere una sottile pellicola che
ricopre le superfici dei cristalli di pirite. L’oro
dei filoni di Bechaz è quindi di natura microscopica associato alla
pirite. Il tenore aurifero di
questi filoni è, secondo i dati bibliografici, di 7 g/t in media, il
quarzo ialino ne contiene 1 g/t. per quanto riguarda il filone n°3, in
passato sono state fatte scoperte più ricche, nell’ordine di 80 g/t. Abbiamo
fatto alcuni tentativi di stima del tenore del minerale grazie ad una
sistematica campionatura di frammenti provenienti dal filone 3 e abbiamo
analizzato 12 prelevamenti. I risultati completi sono riportati nel
capitolo 5. I valori ottenuti
oscillano tra 0,01 e 35u/g su campioni provenienti rispettivamente da da
zone povere e ricche del filone. Per quanto concerne la colonna di
pirite, i tenori si aggirano tra 1 e 10 g/t, dati che confermano quanto
detto in precedenza. |
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Prospettive:
Nella parte inferiore del filone 3, tra quota 1500 e 1470m (fig.
48) resterebbero ancora 350t di minerale che potrebbero produrre 2,5kg
di oro. Il filone 4 prosegue nella parte superiore e potrebbero essere
recuperati ancora 5kg di oro da 700t di minerale. I filoni dal 7 al 13
non sono stati toccati, ma presentano una mineralizzazione inferiore
rispetto agli altri; sarebbe quindi utile una ricerca più approfondita. |
Se
vuoi puoi vedere la stessa località, ma descritta dall'autore del sito
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Filone
Bouchaille (Au) |
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Foglio Challant X= 401,8-Y= 5064,8 -Z= 1450m X= 402,3-Y= 5065,2-Z= 1170m
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Accesso:
Per raggiungere la parte bassa dei lavori bisogna prendere la piccola
strada situata alla sinistra per chi sale tra il km 11 e il km 12 della
Statale 506 (oggi SR 45). La galleria principale si trova a quota 1170m
nei pressi di un rudere. Per la parte alta dei lavori si segue la stessa
strada della miniera di Bechaz, ma bisogna poi scendere in direzione SE.
I lavori sono difficili da raggiungere in quanto si trovano in parete
(gneiss) (fig.42).
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Lavori:
Il filone è stato parzialmente
esplorato per mezzo di una galleria di 560m situata a quota 1168m, il
livello più basso conosciuto e per mezzo di due tentativi di scavo di 6m
(1330m) e di 10m (1370m) (fig. 50). Questi
lavori, ancora in buono stato di conservazione, sono stati eseguiti
dalla compagnia inglese. Siccome nella parte superiore il
filone risulta ben mineralizzato, si era pensato di coltivarlo attraverso
una discenderia che collegasse la parte alta e la galleria inferiore, ma
la poca mineralizzazione del filone nella parte inferiore ha causato l’interruzione
dei lavori.
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Geometria:
Nella parte inferiore del filone la direzione è compresa tra N60 e N70,
con una pendenza di 70°NW. La parte superire della galleria (fig.50)
dimostra che il filone è costituito da due filoncini di quarzo
allineati tra di loro , separati da una frattura, che si assotigliano
progressivamente fino ad interrompersi. La roccia circostante è formata
da gneiss porfiroblastici di ortoclasi con rare vene di aplite. Sopra
una breccia di milonite di o,30m di potenza sottolinea il punto di
faglia N60. La massa del filone contiene anche numerose intrusioni di
gneiss fortemente alterati (sericite, clorite) e quarzificati. Nella
parte superiore (1330m) il filone segue la direzione N65-80°NW, la
roccia matrice è ancora composta da gneiss occhiadini ma, nei pressi
della galleria superiore (1370m), la direzione cambia (N90-55°N) e il
filone si trova incassato negli gneiss anfibolici. Ancora più su il
filone prosegue fino a quota 1450m poi si interrompe bruscamente sul
fondo di un vallone, sotto alcune morene. Verosimilmente esso prosegue
ancora per qualche metro oltre, poi si interrompe giungendo in
prossimità della zona di contatto con i calcescisti. Le dimensioni di
questo filone sono quindi di 500m di lunghezza, con un dislivello
inferiore a 300m; lo spessore è compreso tra 0,6 e 2m, con una media di
1,2m.
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Mineralizzazione:
La ganga è composta da quarzo
massiccio di colore bianco o rosso (ossidi di ferro) e da calcite
giallastra (galleria inferiore). Il filone è molto ben mineralizzato e si
trova incassato negli gneiss anfibolici, così come 80m più in su dove
pirite, pirottite, calcopirite ed ematite si associano e formano una zona
di ossidazione. La pirottite è abbondante a quota
1370m. Al contrario, nella galleria inferiore, il quarzo contiene pochi
solfuri; qui è stato osservato solo qualche piccolo ammasso di pirite. Non sappiamo se la
pirottite sia
aurifera. I soli dati disponibili sul filone Bouchaille sono quelli
forniti da Schmidt: 18 g/t su 80 kg di minerale estratto che probabilmente
proviene dalla zona di ossidazione del filone; di conseguenza questi
valori risultano troppo alti. Tuttavia si può ipotizzare un tenore
aurifero più basso, nell’ordine di 7 g/t come per il filone Bechaz.
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Prospettive:
Bisognerebbe stabilire il tenore
aurifero di Bouchaille attraverso la campionatura sistematica e l’analisi.
Nel caso il tenore risultasse buono (superiore a 10 g/t), si potrebbe
pensare di proseguire i lavori attraverso una galleria di 50 m di
lunghezza.
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Indice
Crestelle (Au, Cu, ?) |
Foglio Challant X=
401,6 Y= 5064,5 Z= 1500m |
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Accesso:
Dall’ultimo tornante sotto Arbaz,
prendere lo stesso sentiero che conduce a Bechaz. Il filone si trova nei
pressi del sentiero ed è annunciato dalla discarica di quarzo bianco.
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Lavori:
Il filone presenta solo qualche trincea e un pozzo di 10 m di
profondità.
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Geometria:
La direzione varia tra N30 e N50, la pendenza è compresa tra 50 e
70°NW. È incassato in anfiboliti molto scuri a granati rossi
appartenenti agli ofioliti. Circa a metà si divide in due filoncini
minori. Si denota una forte alterazione degli anfiboliti per uno
spessore di un m su rocce ricoperte da una patina di ruggine, sericite,
carbonati, ossidi di ferro. Approssimativamente il filone misura 200m di
lunghezza con dislivello inferiore a 30m e spessore medio di 1m.
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Mineralizzazione:
Ganga composta da quarzo bianco massiccio a cui si aggiungono pirite,
calcopirite, malachite e azzurrite. Non abbiamo rilevato oro nativo, né
abbiamo a disposizione dati sul tenore aurifero. Pensiamo che questo
filone sia stato coltivato unicamente per il rame.
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Prospettive:
Questo filone, assieme al filone che tratteremo in seguito (Trivera),
appartiene ad un gruppo di una dozzina di filoni di rame con lo stesso
tipo di mineralizzazione posizionati tra Arbaz e Bechaz. Tutti sono
stati coltivati unicamente per il rame.
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Indice via
Bechaz (Cu, Au, ?) |
Foglio Challant X=
401,3 Y= 5064,4 Z= 1440m |
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Accesso:
Prendere il sentiero appena sotto l’abitato
di Arbaz, in corrispondenza dell’ultimo tornante. L’ingresso della
galleria è posto a meno di 100m dalla strada. |
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Lavori:
Una galleria di 75 m e un pozzo di
30m permettono l’esplorazione parziale del filone. |
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Geometria:
La direzione di questo filone varia
tra N32 e N40, la pendenza è tra i 55 e i 90°. Si trova incassato in
anfiboliti massicci appartenenti al gruppo degli ofioliti mesozoici. Il
filone si assotiglia verso il fondo della galleria, poi è interrotto da
una zona di faglia (N10) associata a lenti di serpentiniti (fig.51). All’inizio
della galleria non sappiamo se il filone ricompare dopo la faglia. All’
esterno è visibile, in quanto il terreno nelle vicinanze è coperto da
morene. Le dimensioni di questo filone sono
45m di lunghezza, dislivello minore di 30 m e spessore medio di 0,3 m. |
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Mineralizzazione:
In una ganga composta da quarzo massiccio bianco, si associano: rami
grigi, pirite, calcopirite, malachite e azzurrite. I rami grigi sono
predominanti. Non sappiamo dire se i solfuri sono auriferi perché
mancano dati circa il tenore.
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Prospettive:
Questo filone è stato coltivato unicamente per il rame, ci siamo
limitati a citarlo.
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Indice
Trivera (Cu) |
Foglio challant X=
401,3 Y= 5065,05 Z= 1670m |
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Accesso:
Prendere la strada forestale che
conduce alla miniera di Bechaz per 300m poi ci si dirige in direzione NW
verso la foresta. Gli scavi si trovano in mezzo al bosco ad un’altitudine
di 1670m (fig. 42)
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Lavori:
Si tratta di una trincea e di un grosso pozzo abbastanza importante, ma
oggi completamente allagato.
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Geometria:
Il filone affiora in superficie
solo all’altezza del pozzo; i suoi proseguimenti sono nascosti dalla
vegetazione. Nei pressi del pozzo si trova un altro filone dallo spessore
di 2,5m che si sviluppa in direzione N60, 80°NW. Le sue dimensioni non
sono misurabili.
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Mineralizzazione:
La ganga è composta da quarzo simile a quello di altri filoni. La
mineralizzazione comprende anche pirite, calcopirite, galena, malachite,
ematite. I minatori locali hanno estratto anche del rame, ma non
sappiamo dirne la quantità.
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