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settore Arbaz

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

 

   

                                                                        Federica

 

Questo settore è il più importante dell’intero distretto al pari del settore di Ciamousira e comprende diversi gruppi di filoni di dimensioni varie: i 13 filoni di Bechaz, il filone Bouchaille, Crestelle, Via Bechaz e Trivera (fig. 42). Si definiscono “di tipo Bechaz” in quanto sono tutti a quarzo e pirite aurifera e sono stati sfruttati anche per il rame. Ci sono poi numerosi altri filoni di minore importanza anche se simili di cui, però, non abbiamo tenuto conto.

 

Miniere di Bechaz (Au)

Foglio Challant X= 401,7 a 401,9  Y= 5065,1 a 5065,3  

I gneiss occhiadini presentano diverse intrusioni di quarzo tutte con lo stesso orientamento, di conseguenza sono stati coltivati solo i 13 filoni risultati maggiormente mineralizzati e sono gli stessi di cui parleremo in seguito (fig. 10 e 43).

 

Accesso: Dal tornante appena sopra Arbaz si prende la strada interpoderale che conduce direttamente ai filoni inferiori.

 

Lavori: I filoni dall’1 al 6 sono stati coltivati attraverso 4 traversobanchi di lunghezza compresa tra 100 e 150 m, alcune gallerie (100 a 200m) e alcuni ribassi che fungevano da collegamento tra le varie gallerie e la superficie. Il minerale estratto, attraverso le discenderie, veniva portato all’esterno a livello del traversobanco n°1. Qui veniva poi frantumato nei mulini presenti nei pressi dell’ entrata della galleria. I traversobanchi e le gallerie dei filoni da 1 a 4 sono ancora in buono stato di conservazione., mentre le gallerie del filone 6 sono crollate. I filoni dal 7 al 13 sono stati solo grattati per mezzo di alcune trincee oggi ostruite o ispezionati per mezzo di gallerie molto corte (fig. 44,45,46,47,48,49).

 

GEOMETRIA: I filoni di Bechaz sono caratterizzati da un grande sistema di fratture parallele, per cui l’orientamento medio è N60 e la pendenza è 65°NW (fig. 24). Si trovano tutti incassati negli ortogneiss occhiadini, anche se i filoni n°6 e 9 si sviluppano all’interno di gneiss anfiboliti, qui di poco spessore, poi si interrompono al livello della zona di contatto con i calcescisti. Le dimensioni dei 13 filoni non sono le stesse; il filone n°3, che è il più conosciuto, è lungo 160m, ha un dislivello di meno di 80m e il suo spessore varia tra 0,3 e 1,2m, in media 0,7m. Gli altri filoni sono di minore importanza; il più piccolo è il filone n°1 con una lunghezza di 30m. La maggior parte di essi misurano un centinaio di m circa (fig. 43) con una potenza di 0,5m. Il loro dislivello non è conosciuto in quanto non sono stati eseguiti lavori in profondità. 

 

LA GANGA: Di frequente la ganga presenta delle intrusioni di gneiss occhiadini non ossidati, come nel caso dei filoni incassati negli anfiboliti. Allo stesso modo non si riscontrano alterazioni dovute alla natura acida e il basso tenore di ferro degli gneiss. All’altezza del traversobanco Bechaz, il filone n°4 presenta un’altra particolarità: la faglia qui presenta un misto grossolano tra gneiss, quarzi e piriti; di conseguenza i limiti tra il filone stesso e la roccia madre risultano di difficile individuazione. La ganga è principalmente costituita da quarzi, a volte è presente della calcite rosata (filone n°4). Il quarzo è di tipo massiccio bianco o rosso (ossidi di ferro), a volte anche sotto forma di cristalli che formano delle druse di dimensioni eccezionali (fig. 27): placche di diversi m, cristalli alti fino a 30 cm, ricoperti da incrostazioni di limonite, ocra e argilla.

 

Mineralizzazione: I solfuri sono rappresentati da: pirite, calcopirite, galena e blenda (rara). Arsenopirite non ne abbiamo trovata. La pirite è senz’altro la più frequente e la si trova sotto due aspetti: nelle parti sterili del filone, si tratta di cubi millimetrici molto frequenti sul quarzo, quindi essa rappresenta il minerale aurifero nelle zone ricche di pirite massiccia., fino ad arrivare a costituire delle colonne mineralizzate lunghe 80 m con 60m di pendenza, come per il filone 3. Qui la pirite friabile si concentra in ammassi di diversi decimetri (fig. 28). Questo tipo di pirite ha una sezione lucida ed è spesso fratturata. Queste microfessure sono riempite dal quarzo, dalla calcopirite, dalla galena e dall’ematite. L’oro nativo è stato osservato in microinclusioni (10u) su quarzo o mischiato alla pirite. Ciò è stato confermato da uno studio alla microsonda elettronica della pirite da parte del laboratorio di DMG-SEM.GSS.CEN di Grenoble. È stata messa in evidenza un’inclusione di oro di 10X5u in una sezione di pirite proveniente dalla colonna del filone n°3; essa è risultata composta per il 90% da oro e per il 10% da argento (fig.80). In effetti l’oro nativo visibile a occhio nudo non è frequente in queste zone mineralizzate e in questo caso risulta essere una sottile pellicola che ricopre le superfici dei cristalli di pirite. L’oro dei filoni di Bechaz è quindi di natura microscopica associato alla pirite. Il tenore aurifero di questi filoni è, secondo i dati bibliografici, di 7 g/t in media, il quarzo ialino ne contiene 1 g/t. per quanto riguarda il filone n°3, in passato sono state fatte scoperte più ricche, nell’ordine di 80 g/t. Abbiamo fatto alcuni tentativi di stima del tenore del minerale grazie ad una sistematica campionatura di frammenti provenienti dal filone 3 e abbiamo analizzato 12 prelevamenti. I risultati completi sono riportati nel capitolo 5. I valori ottenuti oscillano tra 0,01 e 35u/g su campioni provenienti rispettivamente da da zone povere e ricche del filone. Per quanto concerne la colonna di pirite, i tenori si aggirano tra 1 e 10 g/t, dati che confermano quanto detto in precedenza.

 

Prospettive: Nella parte inferiore del filone 3, tra quota 1500 e 1470m (fig. 48) resterebbero ancora 350t di minerale che potrebbero produrre 2,5kg di oro. Il filone 4 prosegue nella parte superiore e potrebbero essere recuperati ancora 5kg di oro da 700t di minerale. I filoni dal 7 al 13 non sono stati toccati, ma presentano una mineralizzazione inferiore rispetto agli altri; sarebbe quindi utile una ricerca più approfondita.

Se vuoi puoi vedere la stessa località, ma descritta dall'autore del sito

 
 

Filone Bouchaille (Au)

 

Foglio Challant X= 401,8-Y= 5064,8 -Z= 1450m X= 402,3-Y= 5065,2-Z= 1170m

 

Accesso: Per raggiungere la parte bassa dei lavori bisogna prendere la piccola strada situata alla sinistra per chi sale tra il km 11 e il km 12 della Statale 506 (oggi SR 45). La galleria principale si trova a quota 1170m nei pressi di un rudere. Per la parte alta dei lavori si segue la stessa strada della miniera di Bechaz, ma bisogna poi scendere in direzione SE. I lavori sono difficili da raggiungere in quanto si trovano in parete (gneiss) (fig.42).

 

Lavori:   Il filone è stato parzialmente esplorato per mezzo di una galleria di 560m situata a quota 1168m, il livello più basso conosciuto e per mezzo di due tentativi di scavo di 6m (1330m) e di 10m (1370m) (fig. 50). Questi lavori, ancora in buono stato di conservazione, sono stati eseguiti dalla compagnia inglese. Siccome nella parte superiore il filone risulta ben mineralizzato, si era pensato di coltivarlo attraverso una discenderia che collegasse la parte alta e la galleria inferiore, ma la poca mineralizzazione del filone nella parte inferiore ha causato l’interruzione dei lavori.

 

Geometria:  Nella parte inferiore del filone la direzione è compresa tra N60 e N70, con una pendenza di 70°NW. La parte superire della galleria (fig.50) dimostra che il filone è costituito da due filoncini di quarzo allineati tra di loro , separati da una frattura, che si assotigliano progressivamente fino ad interrompersi. La roccia circostante è formata da gneiss porfiroblastici di ortoclasi con rare vene di aplite. Sopra una breccia di milonite di o,30m di potenza sottolinea il punto di faglia N60. La massa del filone contiene anche numerose intrusioni di gneiss fortemente alterati (sericite, clorite) e quarzificati. Nella parte superiore (1330m) il filone segue la direzione N65-80°NW, la roccia matrice è ancora composta da gneiss occhiadini ma, nei pressi della galleria superiore (1370m), la direzione cambia (N90-55°N) e il filone si trova incassato negli gneiss anfibolici. Ancora più su il filone prosegue fino a quota 1450m poi si interrompe bruscamente sul fondo di un vallone, sotto alcune morene. Verosimilmente esso prosegue ancora per qualche metro oltre, poi si interrompe giungendo in prossimità della zona di contatto con i calcescisti. Le dimensioni di questo filone sono quindi di 500m di lunghezza, con un dislivello inferiore a 300m; lo spessore è compreso tra 0,6 e 2m, con una media di 1,2m.

 

Mineralizzazione: La ganga è composta da quarzo massiccio di colore bianco o rosso (ossidi di ferro) e da calcite giallastra (galleria inferiore). Il filone è molto ben mineralizzato e si trova incassato negli gneiss anfibolici, così come 80m più in su dove pirite, pirottite, calcopirite ed ematite si associano e formano una zona di ossidazione. La pirottite è abbondante a quota 1370m. Al contrario, nella galleria inferiore, il quarzo contiene pochi solfuri; qui è stato osservato solo qualche piccolo ammasso di pirite. Non sappiamo se la pirottite sia aurifera. I soli dati disponibili sul filone Bouchaille sono quelli forniti da Schmidt: 18 g/t su 80 kg di minerale estratto che probabilmente proviene dalla zona di ossidazione del filone; di conseguenza questi valori risultano troppo alti. Tuttavia si può ipotizzare un tenore aurifero più basso, nell’ordine di 7 g/t come per il filone Bechaz.

 

Prospettive: Bisognerebbe stabilire il tenore aurifero di Bouchaille attraverso la campionatura sistematica e l’analisi. Nel caso il tenore risultasse buono (superiore a 10 g/t), si potrebbe pensare di proseguire i lavori attraverso una galleria di 50 m di lunghezza.

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Indice Crestelle (Au, Cu, ?)

Foglio Challant X= 401,6 Y= 5064,5 Z= 1500m

 

Accesso: Dall’ultimo tornante sotto Arbaz, prendere lo stesso sentiero che conduce a Bechaz. Il filone si trova nei pressi del sentiero ed è annunciato dalla discarica di quarzo bianco.

 

Lavori: Il filone presenta solo qualche trincea e un pozzo di 10 m di profondità.

 

Geometria: La direzione varia tra N30 e N50, la pendenza è compresa tra 50 e 70°NW. È incassato in anfiboliti molto scuri a granati rossi appartenenti agli ofioliti. Circa a metà si divide in due filoncini minori. Si denota una forte alterazione degli anfiboliti per uno spessore di un m su rocce ricoperte da una patina di ruggine, sericite, carbonati, ossidi di ferro. Approssimativamente il filone misura 200m di lunghezza con dislivello inferiore a 30m e spessore medio di 1m.

 

Mineralizzazione: Ganga composta da quarzo bianco massiccio a cui si aggiungono pirite, calcopirite, malachite e azzurrite. Non abbiamo rilevato oro nativo, né abbiamo a disposizione dati sul tenore aurifero. Pensiamo che questo filone sia stato coltivato unicamente per il rame.

 

Prospettive: Questo filone, assieme al filone che tratteremo in seguito (Trivera), appartiene ad un gruppo di una dozzina di filoni di rame con lo stesso tipo di mineralizzazione posizionati tra Arbaz e Bechaz. Tutti sono stati coltivati unicamente per il rame.

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Indice via Bechaz (Cu, Au, ?)

Foglio Challant X= 401,3    Y= 5064,4    Z= 1440m

 

Accesso:  Prendere il sentiero appena sotto l’abitato di Arbaz, in corrispondenza dell’ultimo tornante. L’ingresso della galleria è posto a meno di 100m dalla strada.

 

Lavori:  Una galleria di 75 m e un pozzo di 30m permettono l’esplorazione parziale del filone.

 

Geometria:  La direzione di questo filone varia tra N32 e N40, la pendenza è tra i 55 e i 90°. Si trova incassato in anfiboliti massicci appartenenti al gruppo degli ofioliti mesozoici. Il filone si assotiglia verso il fondo della galleria, poi è interrotto da una zona di faglia (N10) associata a lenti di serpentiniti (fig.51). All’inizio della galleria non sappiamo se il filone ricompare dopo la faglia. All’ esterno è visibile, in quanto il terreno nelle vicinanze è coperto da morene. Le dimensioni di questo filone sono 45m di lunghezza, dislivello minore di 30 m e spessore medio di 0,3 m.

 

Mineralizzazione: In una ganga composta da quarzo massiccio bianco, si associano: rami grigi, pirite, calcopirite, malachite e azzurrite. I rami grigi sono predominanti. Non sappiamo dire se i solfuri sono auriferi perché mancano dati circa il tenore.

 

Prospettive: Questo filone è stato coltivato unicamente per il rame, ci siamo limitati a citarlo.

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Indice Trivera (Cu)

Foglio challant X= 401,3   Y= 5065,05   Z= 1670m

 

Accesso: Prendere la strada forestale che conduce alla miniera di Bechaz per 300m poi ci si dirige in direzione NW verso la foresta. Gli scavi si trovano in mezzo al bosco ad un’altitudine di 1670m (fig. 42)

 

Lavori: Si tratta di una trincea e di un grosso pozzo abbastanza importante, ma oggi completamente allagato.

 

Geometria: Il filone affiora in superficie solo all’altezza del pozzo; i suoi proseguimenti sono nascosti dalla vegetazione. Nei pressi del pozzo si trova un altro filone dallo spessore di 2,5m che si sviluppa in direzione N60, 80°NW. Le sue dimensioni non sono misurabili.

 

Mineralizzazione: La ganga è composta da quarzo simile a quello di altri filoni. La mineralizzazione comprende anche pirite, calcopirite, galena, malachite, ematite. I minatori locali hanno estratto anche del rame, ma non sappiamo dirne la quantità.

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