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Ai piedi delle valli dell'Arco Alpino, le
quali contengono i cosiddetti giacimenti
Primari, si distende, iniziando da Ovest, la zona del Canavese
e via via altre pianure fino a coprire tutta la zona sottostante
le Alpi e che costituisce l'enorme "tavolato" di giacimenti
Secondari qui rappresentato dalla punteggiatura in blu.
Facendomi ora volentieri aiutare da una pubblicazione di André
e Pivi (La ricerca dell' oro alluvionale...) cercherò di
descrivere cosa accadde a quei tempi. In tutto il territorio
sottostante le Alpi, durante il periodo delle glaciazioni, le
enormi quantità di ghiaccio che scendevano a valle con
inarrestabile lentezza, trituravano
e schiacciavano tutto ciò che incontravano e faceva loro
ostacolo. Insieme alle rocce, ai cristalli, al granito, il
ghiacciaio scendendo trascinò e plasmò anche l'Oro,
portandoselo quindi verso il piano con tutti gli altri vari
materiali (vedi
ad esempio il processo post-glaciale della Val d'Aosta).
L'Oro, nella sua lenta avanzata, venne schiacciato dall'enorme
peso che lo sovrastava ed é per questo motivo che noi, oggi,
quando lo troviamo nella tipologia "alluvionale", ci
si presenta sotto forma di placchette sottili; le fotografie
riportano scagliette fortemente ingrandite del fiume Orba:
si tenga presente che il minerale di questo fiume è tra i più
spessi d'Italia e che sovente le "schegge" d'altrove
sono più sottili di un foglio di carta. L'Oro dei
Giacimenti Secondari é dunque non solo nei fiumi in cui
per praticità lo si cerca ma anche e sopratutto nel terreno
circostante. Quando
periodicamente i fiumi vanno "in piena" e la loro
acqua diventa alta e impetuosa, quest'ultima ne erode i fianchi
portandosi dietro terra e "pagliuzze" in essi
contenute le quali si ridepositeranno al più presto a lato del
fiume formando le cosiddette "punte".
Con questo termine da "addetti ai lavori" s'intendono
le zone sul ciglio dei torrenti nelle quali si sia formata una
notevole concentrazione dei minerali più pesanti: osservando
l'esempio qui a lato,la lettera "A" indica il punto
scavato dalla corrente, la "B" rappresenta invece la
punta conseguentemente formatasi e la "X" ne localizza
il suo inizio, il quale costituisce spesso la zona più
"ricca". In buona parte dei fiumi dell'Italia
settentrionale (vedi mappa in alto), con pochi attrezzi,ci
si può dedicare a questo divertente tipo di ricerca ed é
importante sapere che i vari corsi d'acqua hanno spesso
caratteristiche peculiari rispetto agli altri, nel senso che in
determinati torrenti le scagliette
d'oro sono più grosse o più piccole, più spesse o sottili
rispetto a quelle che si trovano in altri fiumi. Per conoscere
nel dettaglio alcuni posti validi per la ricerca vedi la scheda
dei fiumi negli approfondimenti qui a destra.
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Bessa e Salassi Cava dell' Oro i Fiumi nel dettaglio
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