Anche nelle
vene di quarzo dalle dimensioni "minori" che sono
immediatemente affiancate alla principale (detta Fenillaz),
l'oro della miniera di Brusson continua ad essere di tipo nativo: ne è
splendido esempio il filone Speranza che oltre ad essere "il più
grosso tra i minori" diede al tempo dei lavori i suoi frutti, anche
se purtroppo da lì a breve la svalutazione generale del metallo sul
mercato porterà in pratica alla chiusura di tutte le miniere italiane.
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LOCALIZZAZIONE.
I filoni Fenillaz e Speranza sono pressoché paralleli e soprattutto
vicinissimi tra di loro, con la particolarità che il secondo si
sviluppa (o è stato riconosciuto) solo nella metà superiore rispetto
all'altro. Da ciò, se ci
si porta davanti all'ingresso della 1 di quest' ultimo (queste
numerazioni non hanno nulla a che fare con la dislocazione delle
gallerie, ma si riferiscono all'ordine temporale di escavazione, vedi
schizzo) si noterà un
breve sentiero pianeggiante che conduce alla visibile entrata della
Speranza 1, qui nella foto.
PER
ACCEDERVI. (è lo
stesso percorso della 1 Fenillaz, tranne gli ultimi metri).
Da Challand Saint Anselme proseguire sino a Brusson e alla fine
del paese prendere a destra per il villaggio "La Croix" che
si raggiungerà dopo sei chilometri circa. Posteggiare la macchina
nell'ampio parcheggio disponibile ed incamminarsi per la traccia posta
poco sopra al muro della strada appena percorsa, attraversando così il prato per entrare nel bosco raggiungendo in
una decina di minuti e
con poco dislivello la sommità di Chamousira, ove é posta l'uscita del
fornello della 3. Giunti al fornello
iniziare a scendere trascurando tracce che porterebbero a sinistra e seguire
invece il sentiero che si affaccia direttamente sulla vallata
principale
diventando presto scosceso. Dopo una ripida e breve serie di svolte
obbligate su di un piccolo ma ben inciso sentiero che mira a
ridiscendere il versante con gli ingressi minerari (e ai cui piedi
si trova la "discarica"), una traccia
orizzontale sulla sinistra ci condurrà in cinquanta metri davanti all'ingresso della 1 Fenillaz e,
subito dopo, della 1 Speranza, cinquanta
metri l'una dall'altra e alla stessa altezza.
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DESCRIZIONE
LAVORI. Osservando la sezione (di Richards, 1981) si possono
vedere le due entrate citate, le quali all'interno si trasformano in
quattro livelli : a dire il vero i livelli sono cinque, perché vi
è anche la cosiddetta "Speranza bassa", la quale però é
cieca, cioè non dispone di un entrata propria e per raggiungerla
bisogna scendere dal Piano Inclinato della Sp.1 (percorso oggigiorno
piuttosto disagevole). un altro sistema per arrivare a detto livello
consiste nell'utilizzare il travers bancs della "4 Fenillaz",
(le due gallerie si trovano alla stessa altezza) che é stato
infatti scavato con questo intento. La sezione qui proposta é stata
realizzata "come se ci si trovasse nella 4 Fenillaz e si
guardasse in fondo al travers bancs (la mezzaluna in basso al
centro)": a sin. e a destra é la Sp. Bassa, la linea obliqua
che prosegue dal fondo del Tr. B. é il Piano Inclinato che risale
fino alla Sp.1. e se da questa si volesse raggiungere la Sp.2 é
allora necessario utilizzare la rimonta che le collega e che sulla
mappa precedente appare ostruita (e a quei tempi lo era) appena
prima di arrivare sul livello: attualmente é percorribile ma quegli
ultimi metri sono verticali e bisogna affidarsi ad alcune strutture
in loco.
Quello che segue é invece lo stralcio di una
planimetria della Evancon Gold Mining Company (gli
inglesi)
aggiornata però al '52 per includervi i lavori dei Rivetti. Anche
in questo caso si riconosce facilmente il livello inferiore delle
"Speranza", il Piano Inclinato che la collega alla
"sua" 1 etc. A proposito di quest'ultima, poco dopo
l'entrata, essa vira così vistosamente a destra per la presenza di
una "faglia" (vedi
l'immagine sottostante) che ha appunto costretto
i lavoratori ad andar a cercare nuovamente il filone spezzato.
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In questa pagina si ha cercato di dare un'idea
piuttosto precisa sulla struttura essenziale (e veritiera) delle gallerie
"Speranza": si tenga però ben presente che i lavori che nel loro insieme vi
vennero fatti per lo sfruttamento, portarono a sbancamenti talmente ampi da rendere
oggigiorno il tutto quasi irriconoscibile e per di più in parte non
più raggiungibile per smottamenti avvenuti a posteriori. |
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