Quota 1750. Lo scavo si apre fra due ammassi di
materiale che lo rendono angusto; dopo pochi metri, sia sulla sinistra,
sia sulla destra, si aprono due bracci laterali: il destro situato più
in alto, il sinistro più in basso. Il primo conduce attraverso uno
stretto cunicolo a due piccole camere, dove la discesa si presenta
pericolosa per la presenza di alcuni massi che potrebbero ostruire
l'uscita. Il braccio sinistro conduce invece, dopo un'ampia curva, ad
una camera donde si diparte un'altra galleria che si ricongiunge con
quella principale. Un pozzetto si apre in alto sulla destra del livello
S. Giacomo, parzialmente riempito dal materiale di scarto franato e da
acqua percolante. NOTA BENE: in
una loro segnalazione,
Paolo
& Luca mi fanno giustamente notare che le righe di cui
sopra molto probabilmente si riferiscono invece alla quota (o livello)
1759.
Quota 1775. Questi due scavi che si aprono a quota
1775 circa, distano tra loro solo pochi metri, sono bassi, larghi e poco
profondi.
Livello 1777. Si apre su uno stretto terrazzo
sostenuto da un piccolo muro costruito nel 1954 insieme alla mulattiera
che corre a quota 1777 circa. La galleria è orizzontale ed ha direzione
E-O, la stessa di un "filaretto" di buona pirite della potenza
di 0.10 m.
Livello 1789. Si apre lungo la mulattiera che scende
a Chuc. Il suo corso nella prima parte è molto tortuoso e solo dopo una
settantina di metri si incontrano tre diramazioni. Una si dirige verso O
ed era stata scavata in previsione del collegamento a mezzo di fornello
con la galleria S. Giuseppe; la seconda invece si dirige verso N-E e
termina dopo quindici metri circa. Nel 1920 il livello era già stato
iniziato ed era in avanzamento; incontrava solo tracce di pirite, ma lo
si continuava per poter coltivare le colonne di pirite incontrate ai
livelli superiori.
Livello 1792. Questa galleria scavata anticamente
raggiunge infine una mineralizzazione al muro del banco della galleria
delle pompe. A Questa quota i primi cavatori lavorarono molto
attivamente, e ce lo dimostrano le diramazioni interne: il suo imbocco
molto basso si apre sulla destra del ribasso. La galleria non è molto
lunga ma sinuosa e attualmente è allagata.
Livello 1814. L'imbocco si apre circa 2 m più in
basso del livello Servette. Questa galleria procede quasi parallela al
primo tratto del livello Servette e comunica con questo mediante una
traversa; alla fine sbocca in un gran vuoto, ora in parte ripienato; in
questa zona la pirite si presenta in due strati di un metro ognuno.
Livello 1815. È tra le gallerie poste alle quote più
alte e si trova a 130 m verso N-NO della galleria Servette. Il suo scavo
venne iniziato ai primi dell'anno 1954 ed ore raggiunge la lunghezza
totale di 133 m. I primi metri sono armati da robusti travi ancora in
buono stato e l'armatura è dovuta al fatto che questo livello è
scavato in terreno morenico. L'anno prima della chiusura della miniera
si scavava in un filone della potenza di 0.10 m. La pirite si mostrava
sempre a tetto dei cloritoscisti e proseguiva verso E.
Quota 1816 - Livello
Servette. L'imbocco si trova
alla fine della sede della
decauville che partiva dall'omonima galleria. Questo livello era già
stato coltivato dagli antichi cavatori nei secoli precedenti e questi
avevano già asportato tutta la calcopirite lasciando in loco la pirite
che era inevitabilmente franata. Nel rapporto del 1878 si afferma che
otto anni prima si lavorava a questo livello con due operai. Nel 1912 la
galleria era già molto lunga e dopo un tratto quasi rettilineo diretto
verso E si sdoppiava: in quell'anno la si stava ripulendo dal fango
ocraceo che la ingombrava. Il livello Servette puntava verso Sud
raggiungendo la cavità della Gran Sala. Nella zona della diramazione la
galleria è artificiale: le sue pareti sono infatti formate dalle
ripiene dei vecchi scavi. La galleria Servette, lunga circa 280 m si
dirige verso S e porta alla Gran Sala, che nel 1918 si presentava in
completo stato di abbandono, anche perché i camerini erano
completamente allagati.